La Chiesa eugubina inaugura le Giornate di valorizzazione 2022 con una mostra dedicata alla figura di sant’Ubaldo

Nell’ambito delle Giornate di valorizzazione 2022, sabato scorso il Museo diocesano ha ospitato la presentazione del cartellone di tutti gli eventi promossi dalla Chiesa eugubina con i suoi istituti culturali (Biblioteca e Archivio diocesani, Museo diocesano e Archivio di San Secondo), dal 17 al 21 maggio. A illustrare il ricco ventaglio di appuntamenti in programma, la dr.ssa Elisa Polidori, referente delle attività museali diocesane, insieme alla dr.ssa Anna Radicchi, archivista presso l’Archivio vescovile e la Biblioteca diocesana “Fonti”, con la partecipazione del vescovo, mons. Luciano Paolucci Bedini.

L’iniziativa, sostenuta dall’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto insieme all’Associazione dei musei ecclesiastici italiani (Amei), Associazione degli archivisti ecclesiastici (Aae) e Associazione dei bibliotecari ecclesiastici italiani (Abei), con il patrocinio di Icom Italia (International Council of Museums), dell’Associazione nazionale archivistica italiana (Anai) e dell’Associazione Italiana biblioteche (Aib), quest’anno è incentrata sul tema #visionidicomunità. Seguendo questo focus, gli eventi organizzati dalla Diocesi eugubina, hanno come filo conduttore la relazione tra san Francesco patrono d’Italia e sant’Ubaldo patrono di Gubbio. Tali appuntamenti si terranno inoltre, proprio nella settimana in cui cadono le celebrazioni in onore del Santo Patrono e si svolge la Festa dei Ceri. Si inizia dalle visite guidate gratuite e aperte a tutti su prenotazione, che toccheranno i seguenti luoghi di culto: chiesa della Vittorina, chiesa di San Francesco della Pace, chiesa di San Francesco, casa di Sant’Ubaldo e raccolta delle Memorie Ubaldiane. Per continuare con il progetto della borsa di studio “Sant’Ubaldo, vescovo e patrono della città di Gubbio” per il biennio 2022/2024, promosso dalla Diocesi e dai suoi istituti culturali, in collaborazione con il Centro studi Ubaldiani, sostenuto anche dalla partecipazione del dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Perugia. La Borsa di studio è rivolta a studenti interessati a compiere ricerche in relazione a documentazione relativa alla figura di sant’Ubaldo.

“Tante le collaborazioni che hanno portato alla realizzazione di queste iniziative – ha spiegato Elisa Polidori – in primis quelle con tutti gli istituti culturali della diocesi, che in sinergia hanno messo insieme gli appuntamenti in programma fino al 21 maggio. Le Giornate di valorizzazione cadono normalmente in quella che per noi è la settimana dei Ceri – ha proseguito la Polidori – dunque, non potevamo non valorizzare l’evento, associando due figure fondamentali per la nostra comunità, quelle di san Francesco e di sant’Ubaldo, il patrono d’Italia e il patrono della nostra città. Tante le collaborazioni anche sul territorio regionale, volte a creare un’offerta di valore in grado di portare luce sul considerevole patrimonio culturale ecclesiastico della nostra città”.

Al termine della presentazione, inaugurata anche la mostra espositiva documentaria dal titolo “Una comunità culturale e il suo patrono: le fonti ubaldiane attraverso i secoli”, allestita all’interno del Museo diocesano, nata dalla collaborazione tra Archivio diocesano e Archivio di Stato di Perugia. Nel cartellone di eventi illustrati, anche la lectio di don Matteo Monfrinotti, dal titolo “È l’ora di abolire la guerra, prima che lei cancelli noi (Papa Francesco)”, patrocinata dall’Istituto superiore di scienze religiose di Assisi (Issra), che si terrà mercoledì 18 maggio, alle ore 17.30, presso gli spazi dell’Archivio di San Secondo. Per maggiori informazioni e per prenotare le visite guidate, fare riferimento ai seguenti contatti: mail info@museogubbio.it – tel. 075 9220904.

L’approfondimento di Anna Radicchi sulla mostra “Una comunità culturale e il suo patrono: le fonti ubaldiane attraverso i secoli”

“Una tappa importante delle iniziative presentate, è sicuramente questa mostra, visitabile fino al 21 maggio, il cui intento è quello di ricordare, attraverso fonti archivistiche e bibliografiche, la figura del patrono Ubaldo, il Santo della Riconciliazione. Partendo proprio dal concetto di Riconciliazione, si è creata una bellissima cooperazione che ha coinvolto gli istituti culturali diocesani e l’Archivio di Stato di Perugia, con la sua sezione di Gubbio. Tale cooperazione ha permesso di esporre in mostra, seppur sotto forma di riproduzione, la bolla pontificia di Canonizzazione del vescovo Ubaldo del 1192.  Un rapporto quello con l’Archivio di Stato di Perugia, che si fonda grazie alla convenzione stipulata con la Diocesi eugubina nel 2019, il cui scopo è la promozione e la valorizzazione del patrimonio di cui i due istituti sono depositari. La mostra spazia da documenti e pergamene del XII secolo fino ad arrivare a pubblicazioni e riviste odierne. Fra i documenti archivistici più antichi, tre pergamene datate 1141, 1144 e 1154, che provengono dall’Archivio diocesano di Gubbio, precisamente dal fondo del Capitolo della Cattedrale. Si passa poi alla bolla di Canonizzazione prima citata per fare poi un salto cronologico fino al 1919, con il Breve Pontificio, attraverso cui Papa Benedetto XV, il 26 agosto 1919, eleva il santuario di Sant’Ubaldo a basilica minore.

La parte archivistica della mostra termina con tre fotografie che ritraggono un avvenimento importante per la Diocesi eugubina, noto come “Visita pastorale di sant’Ubaldo”, che si tenne nel 1960, in occasione dell’ottavo centenario della morte del Santo. In quell’occasione l’urna contenente il sacro corpo fu traslata dal monte Ingino e portata in processione in città, per essere esposta alla venerazione dei fedeli. La parte bibliografica della mostra ha inizio con due pubblicazioni, che rappresentano due veri e propri capisaldi per ogni studioso che vuole avvicinarsi agli studi ubaldiani. Si tratta delle opere di Bonaventura Tondi e del Reposati. Presente anche una pubblicazione molto interessante, che analizza la figura di sant’Ubaldo e il culto ubaldiano sotto un altro aspetto, quello musicale. Vale a dire quella realizzata nel 2008 dai musicologi Ciliberti, dall’eugubina Catiuscia Marionni e dalla professoressa Biancamaria Brumana, che raccoglie le musiche realizzate per sant’Ubaldo dal Medioevo all’Ottocento. La mostra termina con i quaderni ubaldiani, presenti sia per il loro contenuto scientifico, sia perché attraverso la loro esposizione, ci tenevamo a ricordare figure che tanto hanno dato agli studi sulla vita di sant’Ubaldo, come il prof. Bruno Cenni, il prof. Adolfo Barbi e don Angelo Maria Fanucci, venuti a mancare negli ultimi due anni”.