Le celebrazioni diocesane per l’Immacolata Concezione e il voto mariano di Gubbio che risale al 1538

Nella vita religiosa eugubina, la solennità dell’Immacolata preceduta dalla Novena (iniziata il 29 novembre), celebrata nella chiesa di San Francesco, rappresenta uno degli appuntamenti più importanti, in quanto la Vergine Immacolata è compatrona di Gubbio. Infatti, nella solenne concelebrazione dell’8 dicembre, presieduta dal vescovo, tradizione vuole che ci sia la partecipazione delle autorità comunali con il gonfalone della città.

Accanto al canto del Tota pulchra, si recita la preghiera all’Immacolata dove si fa riferimento al decreto del magistrato cittadino che «da oltre quattro secoli» la elesse «celeste patrona». Questo atto risale al 1538 quando le autorità e il popolo di Gubbio, all’epoca nel Ducato d’Urbino, fecero un voto in suo onore per la salvezza della città, minacciata dall’avanzare delle truppe pontificie guidate da Pier Luigi Farnese. A difesa del territorio eugubino si erano schierate delle guarnigioni quando, nei primi di dicembre, sopraggiunse una inaspettata nevicata che costrinse le milizie nemiche a ritirarsi. Per questo l’Immacolata fu proclamata compatrona e la solennità si celebra nella chiesa di San Francesco perché i francescani furono i più convinti sostenitori di quel voto.

In questo anno, nella parte variabile della preghiera dove si fa riferimento in particolare alle necessità riguardanti la comunità ecclesiale o civile, non poteva mancare il richiamo all’emergenza che si sta vivendo: “Soccorrici in questo tempo di timore e di crisi, aiutaci a tenere aperti i nostri cuori perché nessuno sperimenti la solitudine, rincuora la nostra preghiera perché cresca la nostra fede, nutri con il tuo materno sguardo la nostra speranza di figli”.

La Novena con il tradizionale omaggio delle parrocchie della città, nel rispetto delle norme Covid-19, viene predicata dal francescano conventuale padre Giancarlo Corsini, con la recita del rosario alle ore 17.30 e la celebrazione eucaristica alle ore 18, tranne il 7 in cui tutto è anticipato di un ora in vista dell’accensione dell’Albero di Natale. Il vescovo diocesano, mons. Luciano Paolucci Bedini, presiederà il 3 dicembre, anniversario della sua ordinazione episcopale, e nella solenne concelebrazione serale dell’8 in cui al mattino, oltre alle sante messe delle ore 7.30, 9 e 10, alle ore 11,30 celebrerà il novello sacerdote don Mirko Nardelli.

Giorgio Cardoni