Sabato 8 febbraio alla Sperelliana si parla di Africa e migranti

particolare Rivogliono il loro pesce

Locandina Rivogliono il loro pesceL’emigrazione dall’Africa va spiegata ed è proprio con questo intento che nasce il libro “Rivogliono il loro pesce”. Dopo Padova, Vicenza, Tuoro, Perugia, Bastia Umbra e Assisi, arriva anche a Gubbio il volume edito da Cedres Press, opera dello scrittore e docente universitario originario del Benin, Jean-Baptiste Sourou. Sarà presentato sabato 8 febbraio alle ore 16,30 nella Sala dell’ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana di Gubbio

Si tratta di 210 pagine scritte per incentivare un dialogo fruttuoso tra l’Europa e l’Africa intorno al tema dell’emigrazione. Il libro tocca molti argomenti di grande attualità tra cui il dramma delle materie prime, il land e ocean grabbing, cioè l’accaparramento delle terre fertili e delle risorse ittiche africane da parte di stati stranieri e multinazionali, l’inquinamento dell’ambiente e dello spazio di vita delle popolazioni e la piaga della corruzione. 

L’autore, che vive in Italia e studia il fenomeno migratorio, con un linguaggio semplice e pieno di ritmo conduce il lettore alla scoperta di un continente africano che non è quello narrato dai media. Jean-Baptiste Sourou aiuta il pubblico a superare gli stereotipi secolari e a non cadere vittima dei vari slogan sull’emigrazione, bensì a farsi un’idea oggettiva e documentata su quella proveniente dall’Africa. 

“Rivogliono il loro pesce” racconta un’Africa che non si arrende perché, nonostante le vicende dolorose della storia passata e del presente, essa cerca sempre le soluzioni e le vie d’uscita verso la speranza. 

Sourou, da più di un decennio, si impegna con alcuni amici a sensibilizzare i giovani africani sui rischi di una migrazione non pensata in Europa e investono nella ricerca di progetti alternativi per favorire la permanenza delle persone nei paesi di origine. Una attività che porta avanti soprattutto con la onlus assisana “Il Cedro”, della quale Jean-Baptiste Sourou è presidente. Informazioni sul sito web www.cedres-ong.org o sulla pagina Facebook “Cedres Ong”.