Settimana Santa e Pasqua 2020: ecco come può viverle la comunità diocesana

La mensa eucaristica dell'altare

“A causa del perdurare dell’emergenza per la pandemia in corso, e di questa dura prova che tutto il mondo sta subendo, con tutte le restrizioni e le limitazioni che essa comporta, vivremo anche le celebrazioni della Settimana Santa ‘a porte chiuse’ e senza la presenza del popolo”. 

Il vescovo Luciano introduce con queste parole la comunicazione ai fedeli e il decreto diocesano che disciplina le celebrazioni per il “tempo forte” pasquale.

Negli ultimi giorni, erano sempre più insistenti le richieste dei sacerdoti e delle comunità parrocchiali per capire come celebrare la Pasqua 2020 e le risposte del Vescovo sono arrivate, grazie anche al riferimento alle direttive emanate dal Vaticano, dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Conferenza episcopale umbra. Il provvedimento diocesano tiene conto del fatto che le celebrazioni richiedono il rispetto del loro significato e della loro dignità e, per questo, hanno bisogno di un minimo di servizio liturgico (musica, canto, letture, servizio all’altare), sempre nel pieno rispetto delle misure di protezione già conosciute e senza la partecipazione dei fedeli.

Le parrocchie del territorio diocesano – meglio ancora se la zona pastorale – possono celebrare solo dove ci sono le condizioni necessarie, altrimenti i preti sono invitati a celebrare la Liturgia delle Ore. Come segno di unità, e per favorire la comunione di preghiera tra tutti i fedeli della diocesi, il vescovo Luciano presiederà, con alcuni presbiteri e diaconi, tutte le celebrazioni in Cattedrale e la Domenica di Pasqua dalla Basilica di Sant’Ubaldo. 

La Domenica delle Palme sarà celebrata da mons. Paolucci Bedini alle ore 11, senza la benedizione e distribuzione dei ramoscelli di ulivo, come richiesto anche ai sacerdoti che celebrano nelle parrocchie. 

Il Giovedì Santo, nella Messa della Cena del Signore viene omessa la lavanda dei piedi e la processione finale con la reposizione dell’Eucaristia. Il vescovo Luciano celebra alle ore 18:30. Per il Venerdì Santo è fissata alle ore 15:30 dalla Cattedrale l’azione liturgica della Passione del Signore. Nel momento dell’adorazione della croce si omette il bacio come segno di venerazione. La Veglia pasquale del Sabato Santo in Cattedrale inizierà alle 21:30, semplificando al massimo la liturgia. La celebrazione della Domenica di Pasqua, infine, si terrà alle ore 9 dalla Basilica di Sant’Ubaldo. 

Tutti i riti saranno trasmessi in diretta audiovisiva sul sito www.diocesigubbio.it, sul canale Youtube e sulla pagina Facebook della Diocesi eugubina e anche dall’emittente televisiva Trg (sul canale 11).

 

Ecco gli orari delle celebrazioni in dettaglio:

Riti della Settimana Santa nella diocesi eugubina

 

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Ecco il videomessaggio e l’augurio del vescovo Luciano pubblicato su Camminiamo:

Sorelle e fratelli nel Signore,

BUONA E SANTA PASQUA DI RISURREZIONE!

Sì, non dobbiamo temere di rivolgerci a voce alta e con forza questo grande augurio, oggi più che mai. Cristo è davvero risorto fratelli e noi ne siamo testimoni!

Noi sappiamo che la luce di Pasqua, la vita nuova di Gesù risorto, la vittoria sul male e sulla morte che offendono la vita dell’uomo, Cristo le ha conquistate in una dura battaglia, pagando il prezzo della sua stessa vita, accettando solo per amore nostro di prendere su di sé tutto ciò che ci minaccia e inchiodandolo per sempre su quella croce.

La gioia incredibile del mattino di Pasqua è radicata nella croce di Gesù. Quella croce che è ormai segno della vittoria di Dio per sempre, per tutti, e che proprio per questo continua a raccogliere tutto il male che si abbatte sull’umanità, e a sostenere ogni fratello e sorella colpiti da ogni tipo di morte con l’amore di Gesù nostro Salvatore.

È per questo che nel timore e nel turbamento, noi non abbiamo paura di essere perduti. Ce l’ha ricordato meravigliosamente papa Francesco nella sua meditazione in piazza San Pietro. Pur nella tempesta non siamo perduti, il Signore è con noi e non ci lascia soli. Possiamo fidarci di lui e della sua potente forza di salvezza.

La Settimana Santa in cui stiamo per entrare, con le sue belle celebrazioni, è proprio l’occasione buona per risvegliare la nostra fede, per attingere ancora alla grazia del nostro Battesimo, per rafforzare pur nella distanza fisica la comunione con i nostri fratelli credenti, per sentire tutto il mondo come nostra casa e tutti gli uomini come amici e fratelli con cui implorare misericordia, per lasciarci annunciare ancora una volta la verità di una vita dono di Dio, fragile e misera, ma definitivamente riscattata da ogni male per l’eternità.

Allora immergiamoci con profonda gratitudine nella Domenica delle Palme, che ci ricorda la totale disponibilità di Gesù al progetto d’amore di Dio Padre a favore nostro; nella memoria dell’Ultima Cena, il giovedì santo, per riascoltare con tremore quelle parole di Gesù che si fa per noi Pane e Vino che nutrono la nostra vita eterna; nel dolore della sua Passione nel venerdì santo, che contiene ogni altro nostro dolore, fin sotto quella croce santa in cui Maria ci consola; dentro il silenzio insopportabile del sabato santo, che ci lascia senza parole, senza gesti, senza pensieri, nell’attesa che l’Amore di Dio per noi, vissuto fino alla morte, vinca la lotta contro la morte che vorrebbe uccidere ogni amore; fino alle prime luci dell’alba del primo giorno dopo il sabato, passando per la notte della grande Veglia, dal cui grembo ciascuno di noi ha ricevuto il germe della vita nuova e immortale nella grazia del Battesimo.

Quale che sia il tempo della storia che stiamo attraversando, davanti a tutto ciò che ancora ferisce l’uomo e lo disorienta, mentre sperimentiamo tutta la precarietà della nostra esistenza, noi cristiani, in forza della fede in Gesù risorto, possiamo essere protagonisti fiduciosi di questa vita. Non rannicchiati e inermi di fronte al male, ma liberi e forti dell’amore di Dio. Non con gli occhi chiusi, le mani in mano e i pensieri spenti, ma con un cuore vigilante, le mani tese e le orecchie attente a ogni possibilità di annunciare concretamente, con la nostra vita donata per il bene dei fratelli, la novità invincibile della Risurrezione di Cristo!  

Vi saluto con un desiderio grande di potervi incontrare e abbracciare tutti, a partire dagli anziani e gli ammalati, i bambini e tutti i piccoli, e di benedirvi nel nome di Gesù nostro Signore! Vi incoraggio a rimanere saldi nella fiducia e nella speranza e con voi continuo a pregare per tutti, conto sulla vostra preghiera per me.

Luciano, vescovo