Saluto ai Sindaci dei Comuni della Diocesi del Vescovo eletto di Gubbio Mons. Luciano Paolucci Bedini

Signor Sindaco di Gubbio!

Signori Sindaci dei comuni di Umbertide, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro e Cantiano, in cui ha sede questa antica Chiesa di Gubbio, a voi il mio saluto e il mio ringraziamento per avermi aperto la porta della vostra terra e accolto nei vostri borghi e paesi che tanto bella rendono questa regione.

Da stasera avete in me un nuovo concittadino delle comunità locali che vi sono affidate. Un cittadino appassionato e partecipe delle vicende che riguardano il bene di tutti e, particolarmente, dei più bisognosi. Attento e disponibile al dialogo sempre, con tutti. Vigile per il rispetto della dignità di ciascuno. Rispettoso delle vostre specifiche autonomie nella gestione della cosa pubblica e delle peculiari competenze nel prezioso servizio della politica.

E da oggi, avrete in me anche un alleato. Nel bene. Per il bene di questa terra e delle persone che la abitano, e di quelli che verranno ad abitarla. Specie di color che faticano di più a vivere e a sperare. Un alleato desideroso di collaborare a rendere questi nostri paesi ancora più belli, sempre più aperti, generosamente accoglienti e ospitali, esempio di una responsabile concordia a servizio di tutti. Un alleato disposto anche a lottare, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, contro tutte le semplificazioni sociali e culturali che, nell’indifferenza, non si prendono cura dei desideri e delle speranze dei giovani, della solitudine e della fatica degli anziani, dell’affanno e della sfiducia delle famiglie, dei papà, delle mamme e dei bambini. Senza distinzione alcuna.

Marchigiano di nascita, oggi, divento umbro per amore. Amore per la Chiesa e per il sogno di pace e di comunione che Dio Padre ha su tutte le donne e gli uomini. In questa terra, che per tanti è un invito alla pace e alla riconciliazione, dove si sono incrociati i passi del “folle povero” di Assisi, Francesco, e del Santo Vescovo di Gubbio, Ubaldo, vorrei portare il mio piccolo contributo possa fiorire, ad opera di molti, un laboratorio esemplare di umana convivenza e di civile partecipazione.

Grazie!