Sant'Ubaldo

Sant'Ubaldo Baldassini è stato vescovo di Gubbio dal 1129 alla sua morte, avvenuta il 16 maggio 1160. Ebbe due biografi: il primo è un suo confratello, il canonico regolare Giordano, il secondo è il suo successore alla guida della Diocesi di Gubbio, Teobaldo, monaco di Fonte Avellana. Entrambi raccontano di innumerevoli miracoli che si verificarono, per intercessione del vescovo di Gubbio, nei giorni che precedettero la sua sepoltura. Teobaldo e Giordano scrivono che Ubaldo rese la vista ai ciechi, l'udito ai sordi, guarì gli storpi. E anche la “Bolla di canonizzazione” redatta da Papa Celestino III il 5 marzo 1192, trentadue anni dopo la morte del vescovo eugubino, afferma: “Ubaldo fu pio e giusto mentre visse sulla terra, e dopo la sua morte per i miracoli che Dio si è degnato di operare per i suoi meriti, egli fu stimato santo dai popoli vicini e da quelli lontani”.