Saluto al termine dell’Ordinazione episcopale di Mons. Luciano Paolucci Bedini, Vescovo di Gubbio

Prima di tutto vorrei esprimere un profondo ringraziamento a tutti coloro che vivono un tempo di fatica nella vita. Di dolore per le ferite dell’esistenza, per la sofferenza della malattia, per la paura della solitudine o il timore del futuro, che sono presenti, qui o a casa, e che oggi non hanno rinunciato a vivere con me questa immensa gioia. Mi siete maestri di come l’amore e la condivisione allargano il cuore e gli permettono di rimanere aperto e ospitale. Il vostro sacrificio è prezioso agli occhi di Dio e caro a me che vi porto nella preghiera.

Davanti a tutti voi stasera, e sotto lo sguardo della misericordia del Padre, dico grazie alla Chiesa!

Grazie alla Chiesa di Dio, nella quale ho incontrato Gesù, ho conosciuto fratelli e sorelle che mi hanno accolto ed educato, ho ricevuto la grazia dei sacramenti e la luce della Parola. La Chiesa-Sposa purificata dall’amore dello Sposo Gesù, che solo per amore ha dato tutto se stesso per lei, per renderla bella e fedele. Questa Chiesa-Madre che, come Maria, ascolta, accoglie e genera il frutto dell’eterno amore. La Chiesa che mi ha guidato nell’accogliere la chiamata del Maestro Gesù, e attraverso la comunità del Seminario regionale mi ha cresciuto sotto la sapiente guida del nostro Rettore don Vittorio Tomassetti. Quel Seminario che poi ho avuto l’onore e la grazia di poter servire, e che si è rivelato per me e per il mio ministero un dono indimenticabile di fede, di condivisione e di fraternità, con i seminaristi e con i fratelli preti educatori. Non è stato facile lasciare quella bella comunità!

Grazie alla Chiesa di Ancona-Osimo, dove sono cresciuto. Alle sue comunità parrocchiali, specialmente quella di Maria SS. Madre di Dio di Torrette e quella di San Paolo a Vallemiano. I giovani, le famiglie, le suore, i parroci e i vice dai quali ho appreso cosa significhi essere figli e fratelli. I preti, amici e fratelli, che mi hanno accolto con pazienza e dato fiducia, accompagnandomi nei primi passi del ministero, e collaborando poi in tante occasioni. E i Vescovi, pastori e padri. Mons. Maccari e Mons. Tettamanzi che vivono già la beatitudine del cielo; mons. Festorazzi, che mi ha ordinato diacono e presbitero, e che oggi non ha potuto essere presente, ma con noi loda il Signore. Il Cardinal Menichelli, che oggi mi ha ordinato, e che in questi anni mi ha mostrato tanta fiducia e stima, facendomi crescere. Grazie don Edoardo! Cito e ringrazio anche mons. Angelo Spina, nuovo Arcivescovo di Ancona. Anche se le nostre strade per poco si sono incrociate, con grande delicatezza e sensibilità, non ha voluto farmi mancare una parola di incoraggiamento e una fraterna vicinanza. Mi costa lasciare la mia diocesi!

Grazie alla Chiesa-Sposa di Gubbio! Non ci conoscevamo, e il Signore, per le vie misteriose della sua volontà, ci ha promessi l’uno all’altra. Il fidanzamento è durato solo tre giorni, ma è stato amore a prima vista. Mi sono commosso quando ho saputo che da mesi questa Chiesa, antica e vivace, stava pregando con grande fiducia per il nuovo vescovo. Le parole di quella preghiera non disegnavano un volto preciso, ma tratteggiavano i contorni di un cuore capace di amare dell’Amore di Cristo-Sposo. E quella preghiera, che è dilagata dal giorno della mia nomina, è stata la salda rete che mi ha sostenuto nel mettere tutto me stesso dentro quel Si che avevo pronunciato di nuovo. E in questo caso, l’amico dello sposo, è stato un altro sposo, anche egli innamorato e fedele, il Vescovo Mario. Lui mi ha preso per mano e mi ha accompagnato fin dentro il cuore della famiglia che il Buon pastore gli aveva affidato, perchè imparassi ad amarla e me ne prendessi cura. Grazie don Mario!

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” è il motto che ho scelto.

Il dono più grande che ho ricevuto è stata la vita, che so essere dono di Dio per come mio babbo Vitaliano e mia mamma Paola me lo hanno raccontato e mostrato. E ho compreso che non è un dono da tenersi per se egoisticamente, per la condivisione quotidiana con mio fratello Carlo, fin da piccoli, ed oggi nella bellissima famiglia che ha creato con sua moglie Francesca e i loro meravigliosi figli Valerio, Giulio e Adriano. Ed ogni famiglia, che ho visitato, conosciuto, e accompagnato, ha continuato ad insegnarmi questo, attraverso il linguaggio della quotidianità e della cura personale. Dentro la vita, ho ricevuto il dono della fede, dono di grazia che illumina, riempie e apre al dono di sé.

Gratuitamente desidero continuare a donare tutta la mia vita per il Vangelo nella Chiesa, perchè questa parola di vita continui a salvare la vita di tanti. Desidero farlo in comunione con coloro che il Signore mi dona, sorelle e fratelli, consacrati nel battesimo e in ogni vocazione, al servizio di tutti, a partire dai poveri di ogni povertà. Questa è la novità di Gesù, la forza del suo Amore. Credetelo, sognatelo, e speratelo con me.

Padre buono e misericordioso,

Tu che mi hai chiamato come nuovo Pastore di questa Chiesa,

ascolta la mia fiduciosa preghiera in questo nuovo inizio.

Riempimi del Tuo Santo Spirito,

perché possa amare e governare questa Chiesa secondo il Tuo cuore di Padre

e sappia ascoltare e comprendere le attese e i bisogni di tutti i suoi figli.

Donami tenerezza, determinazione

e un ardente desiderio di offrire ogni giorno la vita

per il bene di questo gregge che mi hai affidato.

Donami o Signore,

un Padre, come Sant’Ubaldo, che mi renda capace di essere padre di ogni figlio,

un fratello, come San Francesco, che mi aiuti a crescere nella fraternità universale,

e una Madre, come Maria, che mi custodisca nel suo amore. Amen.