GUBBIO (25 settembre 2013) – C’erano tutti i sostenitori del Fondo di solidarietà per le famiglie in crisi a fare questa mattina il punto sull’attività del progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel comune di Gubbio”, attivo dal primo giugno scorso. Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, con il presidente Carlo Colaiacovo, Comune di Gubbio, con il commissario Maria Luisa D’Alessandro, Caritas Diocesana, con il vescovo monsignor Mario Ceccobelli e il direttore Luca Uccellani e Cesvol di Perugia, col presidente Giancarlo Billi, si sono ritrovati oggi alle 11 nella sala consiliare del Comune per trarre le fila del progetto e presentare i primi dati. “Questa fase di operatività del Fondo – ha spiegato Uccellani – conferma purtroppo la situazione di grave difficoltà vissuta da molte famiglie del nostro territorio. La crisi, sono i numeri delle richieste a dirlo, colpisce sempre di più le famiglie italiane, che non si erano mai rivolte né ai servizi sociali né alla Caritas prima d’ora, e che oggi, invece, rappresentano oltre il 60% dei fruitori del Fondo di solidarietà”. Il vescovo Ceccobelli è intervenuto per sottolineare l’importanza del “fare rete”, principio che ha messo insieme gli enti che hanno contribuito alla creazione del Fondo: “I soggetti coinvolti – ha spiegato – hanno dimostrato capacità di lavorare insieme per un bene più alto, mettendo da parte differenze e burocrazie. Un segno davvero bello per tutta la comunità”. Sia Colaiacovo, per la Fondazione, sia il commissario D’Alessandro, hanno ribadito la volontà di rifinanziare il Fondo, visto il numero altissimo di domande di aiuto. Massima collaborazione garantita anche dal Cesvol e dal presidente Billi, che ha evidenziato più volte l’intenzione del Centro servizi per il volontariato di continuare a impegnarsi nel progetto.
La Commissione istituita per determinare e deliberare i contributi si è riunita, dal giugno scorso, tre volte: il 27/06/2013, il 22/07/2013 e il 05/09/2013. Ecco nel dettaglio un riepilogo dei dati:
Descrizione |
Numero |
Cifra/Note |
Totale domande presentate |
196 |
|
Domande non accolte |
8 |
(di cui 7 per carenze nella documentazione e una per mancanza del requisito di almeno due anni di residenza nel comune di Gubbio) |
Totale contributi deliberati |
188 |
€ 59.735,91 |
Contributi per utenze domestiche |
74 |
€ 20.400,98 |
Contributi per affitti |
73 |
€ 25.275,17 |
Contributi per utenze domestiche e affitti |
41 |
€ 14.059,76 |
Famiglie con cittadinanza italiana |
117 |
62,2 % |
Famiglie con cittadinanza estera |
71 |
37,8 % |
Delle domande pervenute, 13 sono state accolte con eccezione rispetto al regolamento del Fondo che prevede che la situazione economica del nucleo familiare risultante da attestazione Isee in corso di validità sia inferiore a 7.000,01 euro; tale situazione si è infatti successivamente modificata in negativo rispetto al periodo di riferimento dell’attestazione stessa.
La Commissione considera positivamente questa prima fase di realizzazione del progetto e di operatività del Fondo, che conferma la situazione di grave difficoltà vissuta da molte famiglie del nostro territorio. Inoltre sempre più la crisi colpisce famiglie italiane, tanto che – come emerge chiaramente dai dati – sono quelle che in grande maggioranza hanno beneficiato dei contributi erogati fino a oggi. Occorrono pertanto risposte urgenti e il più possibile condivise: aspetti che caratterizzano senz’altro lo strumento pensato e impiegato grazie alla collaborazione di più soggetti istituzionali e del terzo settore.
Più in particolare, questi gli elementi positivi che la Commissione stessa intende sottolineare. Innanzitutto la capacità di offrire risposte tempestive, grazie anche a procedure il più possibile snelle, nelle quali viene ridotta al minimo la burocrazia, pur nella salvaguardia dei criteri di giustizia, equità e trasparenza. A questo riguardo, lo sportello della Caritas diocesana è anche ricorso in alcuni casi – quando situazioni di particolare urgenza lo hanno richiesto e nella fase istruttoria delle pratiche non era emerso alcun impedimento – a un anticipo di parte dei contributi richiesti.
Un altro aspetto positivo è costituito dalla collaborazione paritaria di quattro diversi soggetti, ognuno dei quali sta mettendo in campo le proprie risorse e peculiarità per un obiettivo sociale comune. Ciò sta provocando, tra l’altro, una reciproca “buona contaminazione”: la Caritas, ad esempio, può mettere in campo una maggiore rapidità e flessibilità operativa e la capillare rete di presenza sul territorio costituita dalle parrocchie; i Servizi sociali del Comune possono invece “educare” a una metodologia di lavoro più professionale e in linea con gli standard nazionali ed europei.
Un altro punto di forza sta nel fatto che la dotazione economica del Fondo non è stata intaccata in alcun modo dai costi di gestione del Fondo stesso.
Resta ancora invece molto da fare per quanto riguarda il lavoro di coinvolgimento di altre realtà associative e istituzionali che potrebbero inserirsi a pieno titolo nel progetto. Il Fondo, tra l’altro, rischia di esaurirsi presto se le richieste di contributi continueranno ai ritmi dei primi tre mesi (una media di circa 20.000 euro al mese); il rischio è che le risorse economiche finiscano ben prima di fine anno, nonostante il tetto annuo per i contributi richiedibili da un nucleo familiare (fissato a 800 euro) sia in molti casi inferiore alle necessità.
Anche per questo è necessario che la dotazione del Fondo sia ampliata o attraverso l’intervento di nuovi soggetti o grazie al rinnovato impegno finanziario di quelli già in campo o – come sarebbe auspicabile – attraverso entrambe le modalità.