San Francesco, il vescovo Luciano richiama alla verità di essere creature amate

Gubbio ha vissuto con intensa partecipazione spirituale e civile la solennità di san Francesco d’Assisi, con una celebrazione culminata nella sera del 4 ottobre presso la chiesa di San Francesco. La liturgia solenne, presieduta dal vescovo di Gubbio, Luciano Paolucci Bedini, ha visto la presenza delle autorità cittadine e di numerosi fedeli, raccolti in un clima di preghiera, memoria e fraternità.

Il videoracconto della celebrazione

L’accensione della lampada votiva

Uno dei momenti più significativi è stato il tradizionale rito dell’accensione della lampada votiva, affidato al sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, in rappresentanza di tutta la città. Un gesto simbolico che rinnova ogni anno l’affidamento del popolo eugubino a san Francesco, patrono dei Comuni d’Italia.

L’omelia del vescovo Luciano

Nel cuore della celebrazione, l’omelia del vescovo Luciano ha offerto una profonda riflessione sul messaggio spirituale e umano di Francesco d’Assisi, legandolo al cammino di ognuno. «Noi tutti, specialmente in questa terra umbra che ha dato il natale a Francesco, lo sentiamo quasi come uno di casa, uno di famiglia», ha affermato all’inizio della sua meditazione, richiamando la familiarità con cui gli eugubini ricordano l’arrivo di Francesco nella loro città.

Don Luciano ha invitato tutti a non dare per scontata la conoscenza della figura del Santo, ma a riscoprirla con umiltà: «Anche se tante volte pensiamo di conoscere Francesco, forse siamo i primi che dovremmo avere l’umiltà ogni volta di tornare ad ascoltare la sua storia e la sua vita».

Al centro dell’amore del Padre

Al centro dell’omelia, una chiave di lettura decisiva: la trasformazione interiore che ha cambiato radicalmente la vita del Poverello. «Francesco vive i primi vent’anni della sua vita convinto che quello che aveva gli consentiva di stare lui al centro del mondo», ha spiegato il Vescovo. «Ma ciò che cambia non è il centro: Francesco scopre di essere al centro del cuore di Dio. Al centro dell’amore del Padre».

Una rivelazione che – secondo le parole del Vescovo – riguarda profondamente anche l’uomo di oggi, spesso smarrito nel bisogno di affermarsi al centro della propria vita: «Tutti tendiamo ad essere il centro della nostra vita… Quando facciamo così, la nostra vita si complica, si incastra, non si spiega più». E la vera liberazione arriva solo quando si riconosce che «noi non siamo il centro di nulla ma siamo al centro del cuore di Dio».

Ricoprire di essere creatura

Mons. Paolucci Bedini ha poi collegato la riflessione al significato profondo dell’ottavo centenario del Cantico delle Creature, che la Chiesa sta celebrando in questo 2025: «Prima ancora di cantare la lode delle creature, Francesco si scopre lui stesso creatura». E da qui nasce una comprensione più vera della vita, come dono, limite e bisogno d’amore: «Ci scopriamo anche limitati, bisognosi di cure, incapaci di essere noi padroni della storia…».

Un richiamo forte alla fraternità e alla cura della “casa pubblica”, in un tempo segnato da tensioni e divisioni: «Se ci sentiamo davvero creature dell’unico Padre, come non possiamo dirci fratelli e sorelle? Come non possiamo metterci di fronte agli altri in un atteggiamento di riconciliazione, di pace?».

Con queste parole, il vescovo Luciano ha affidato ai presenti l’invito a riscoprire la gioia della semplicità evangelica di Francesco, nella certezza che ogni persona «è tenuta gelosamente al centro del cuore di Dio». Un messaggio potente, che ha risuonato nella solennità della liturgia e nell’affetto visibile con cui la comunità eugubina continua a onorare il Santo.

Il saluto dei frati conventuali

Al termine della celebrazione, il guardiano della comunità dei frati minori conventuali, fra Marco Bellachioma, ha ringraziato tutti i presenti, le autorità civili, il vescovo e i sacerdoti concelebranti, il coro dei Cantores Beati Ubaldi che hanno animato la liturgia. Ha anche ricordato il lavoro che da qualche mese sta facendo il comitato “Francesco a Gubbio” per rilanciare l’identità francescana eugubina, grazie alla sinergia e collaborazione attivata tra Comune di Gubbio, Chiesa eugubina e famiglia francescana. 

“Un lavoro – ha detto padre Marco – che ha iniziato davvero a portare i suoi primi grandi frutti dopo tutto l’inverno di collaborazione e gestazione. Così, già dall’estate scorsa, sono cominciate le prime iniziative, i primi grandi appuntamenti del lavoro di questo comitato. Ringraziamo davvero il Signore e san Francesco, perché nel suo nome questa città è unita e promuove tante iniziative che porteranno Gubbio a farsi conoscere ancora di più in tante parti del mondo”.

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Gubbio | Festa di san Francesco 2025