GUBBIO (2 settembre 2015) – «Chi percorre “Il Sentiero di Francesco” si mette sui passi del Poverello di Assisi e attinge alla sua esperienza spirituale, della quale voglio richiamare uno dei nodi dinamici che l’hanno caratterizzata: l’atteggiamento di conversione permanente. Francesco non è mai pago. Progressivamente, si espropria dei beni materiali, di quelli affettivi e di se stesso per perdersi in Dio, dove può ritrovare la sua propria vera immagine. Ma non è mai arrivato, nel senso che ha continuamente riconosciuto che c’era qualcos’altro e qualcun altro da raggiungere, da conoscere, da amare».
E’ il custode del Sacro Convento francescano di Assisi, fra’ Mauro Gambetti, a scrivere la meditazione che accompagnerà i pellegrini in cammino da Assisi a Gubbio nel loro ritorno a casa, al termine della settima edizione de “Il Sentiero di Francesco”.
«Passo dopo passo, sul Sentiero come nella vita, siamo invitati a prendere coscienza di noi stessi e a riconoscere che siamo, spesso inconsapevolmente, alla ricerca continua di Dio… il quale è in cerca di noi. Siamo altresì invitati a volgere lo sguardo a ciò che ci sta intorno e a chi ci sta intorno, in particolare a chi ci è compagno nel cammino: siamo chiamati a convertire il cuore a lui, riconoscerlo e onorarlo nella sua dignità e bellezza. E di nuovo siamo invitati a volgere lo sguardo verso il nostro intimo, considerando quali comportamenti, ma anche quali atteggiamenti, quali sentimenti ci caratterizzano e ponderarli davanti ai gesti, alle parole, ai sentimenti di Gesù».
I frati conventuali hanno accolto ieri sulla tomba del Santo i pellegrini in partenza da Assisi, per un momento di preghiera molto speciale, e fra’ Mauro ora li invita proprio a seguire l’esempio del Poverello.
«San Francesco è un uomo che ha vissuto la parola “Pace” come un evento, un evento che accade nel cuore, un evento che si traduce in opere. Lasciamo risuonare le parole della Ammonizione XV di Francesco: “Beati i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio. Veri pacifici coloro che in tutte le cose che sopportano in questo mondo, per l’amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell’anima e nel corpo”. Dalla pienezza di bene donata al cuore dell’uomo da Dio, sgorgano naturali i gesti di giustizia, di accoglienza, di perdono».
Domani, l’intensa giornata conclusiva del “Sentiero”. Confermata la collaborazione con l’iniziativa “Gubbio Città del Ben…Essere!”, legata ai temi della salute e della corretta alimentazione, arrivata alla 29ma edizione. All’abbazia di Vallingegno – con il coordinamento di Guido Monacelli, nutrizionista e promotore dell’evento – domattina si parla di fame e povertà estrema, la lotta alle quali è il primo “Obiettivo del millennio” promosso dall’Onu. Ai pellegrini “francescani”, dunque si aggregherà la “Marcia della pace alimentare” per l’ultimo tratto fino alla Chiesa detta “della Vittorina”, dove – secondo la tradizione – avvenne l’incontro tra san Francesco e il Lupo.
Alle 18,30 i pellegrini parteciperanno alla messa conclusiva nella Chiesa di San Francesco, celebrata dal vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, che è il primo promotore del “Sentiero”, e che anche quest’anno sta camminando insieme ai partecipanti.
Nella serata finale – nel Chiostro della pace del convento francescano – sarà anche consegnato il premio “Lupo di Gubbio per la riconciliazione” a una persona che ha sperimentato nella propria vita la riconciliazione con Dio, tema del “Sentiero 2015” alla vigilia dell’importante anno giubilare indetto da papa Francesco e dedicato alla Misericordia.