Carissimi,
desiderando formulare gli auguri per il nuovo anno ai fedeli della Chiesa diocesana e a tutti gli abitanti del nostro territorio, faccio mie le parole con cui Papa Francesco apre il suo messaggio per la giornata della pace del primo gennaio: «In questo mio primo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, desidero rivolgere a tutti, singoli e popoli, l'augurio di un'esistenza colma di gioia e di speranza. Nel cuore di ogni uomo e di ogni donna alberga, infatti, il desiderio di una vita piena, alla quale appartiene un anelito insopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri, nei quali troviamo non nemici o concorrenti, ma fratelli da accogliere ed abbracciare. Infatti, la fraternità è una dimensione essenziale dell'uomo, il quale è un essere relazionale. La viva consapevolezza di questa relazionalità ci porta a vedere e trattare ogni persona come una vera sorella e un vero fratello; senza di essa diventa impossibile la costruzione di una società giusta, di una pace solida e duratura». Papa Francesco sottolinea l'ineliminabile esigenza della scambievolezza che alberga nel cuore di ogni creatura umana: è da questa reciprocità che scaturisce la gioia e la speranza. Di cuore auguro a tutti di vivere relazioni quali ci ha augurate Papa Francesco e così sperimentare che la vita vissuta nella comunione con gli altri è più bella e più gratificante. Un rinnovato augurio rivolgo alla nostra cara città di Gubbio, sede della diocesi che mi è stata consegnata come sposa e alla quale ho il compito di annunciare il Vangelo di Gesù Cristo. E proprio perché l'amo le auguro di avere come amministratori persone sagge, generose,
competenti, capaci di risolvere i tanti problemi che ristagnano e che rendono difficile il futuro delle nuove generazioni. Nel nuovo anno infatti saremo chiamati ad appuntamenti di grande importanza e carichi di futuro, primo fra tutti quello elettorale, nel quale sceglieremo gli amministratori del comune di Gubbio per i prossimi cinque anni. Le difficoltà e le urgenze che vive la nostra splendida città non possono più essere rimandati. Invito ogni eugubino a diventare protagonista della vita cittadina, valutando bene, prima della scelta elettorale, da operare secondo coscienza e senza condizionamenti, i programmi proposti e le persone candidate per metterli in pratica. Gli amministratori che verranno designati dal voto popolare dovranno trovare soluzioni adeguate ai problemi e fare scelte che diano ai giovani speranze per un futuro che offra loro la possibilità di realizzare i loro sogni e di valorizzare le loro capacità professionali. Alla Chiesa eugubina annuncio una bella notizia: un giovane della nostra città mi ha chiesto di essere ammesso agli Ordini Sacri. Si tratta di Francesco Menichetti, che domenica 12 gennaio, durante la messa delle 11, nella Basilica di Sant'Ubaldo inizierà la sua preparazione al sacerdozio. Con Francesco sono cinque i giovani incamminati verso il sacerdozio ministeriale è questo un bel segno di speranza per la nostra diocesi ed anche di una speciale benedizione del Signore implorata da tante preghiere, che si levano incessanti per chiedere sante vocazioni per la Chiesa. Invito tutti i fedeli ad accompagnare il cammino di formazione dei nostri giovani e a continuare a pregare per le vocazioni, non solo quelle al presbiterato, ma anche quelle ai ministeri laicali altrettanto preziose. Carissimi, invocando la mediazione di Maria, la Madre di Gesù, di sant'Ubaldo, di san Francesco e dei santi Mariano e Giacomo, benedico tutti nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
+ Mario, vescovo
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