Ancora una volta, l’Assemblea pastorale della Chiesa eugubina incrocia il Cammino sinodale della Chiesa italiana. Venerdì scorso, nella chiesa e nel complesso parrocchiale “Madre del Salvatore” di Madonna del Ponte si sono ritrovati oltre cento partecipanti, fra sacerdoti, diaconi, religiosi e laici impegnati nelle comunità diocesane. Una serata introdotta dal racconto evangelico dei discepoli di Emmaus, l’icona biblica della nuova fase del Cammino sinodale, che anche la diocesi eugubina è chiamata a continuare.
Il vescovo Luciano: “La Chiesa non è ferma ma in cammino”
“Tutto ciò che la Chiesa vive dal giorno della Risurrezione – ha detto il vescovo Luciano Paolucci Bedini all’inizio dell’assemblea -, lo vive in quello stesso giorno, cioè nel giorno della Pasqua. E tutto ciò che viviamo, appunto, può essere solo conseguenza di quel fatto che ha riempito di luce quel giorno. Da allora, la Chiesa è in cammino, non è ferma. L’obiettivo non è conquistare posizioni e radicarsi, ma continuare a mantenere il popolo di Dio in cammino, perché la metà non è qui. Solo quel popolo che ogni giorno ha il coraggio di rialzarsi e rimettersi in cammino, comprende la novità dello Spirito. Quindi anche questo nostro convenire è la ripresa di un cammino”.
Cellucci: “Abbiamo ascoltato i vicini e i lontani. Dai giovanissimi la speranza”
Il primo gesto dell’Assemblea ecclesiale eugubina è stato quello della riconsegna, la restituzione dei risultati dei primi due anni di Cammino sinodale iniziato nel 2021.
“Abbiamo iniziato – ha spiegato don Fabricio Cellucci, referente sinodale diocesano – con l’ascolto di ciò che si muoveva nel cuore dei ‘lontani’, di quel mondo che vive fuori dalle nostre parrocchie. Un mondo che attende l’annuncio per trovare una strada. Nel secondo anno abbiamo cercato di ascoltare fratelli e sorelle all’interno delle nostre parrocchie, movimenti e aggregazioni ecclesiali. Quella voce dello Spirito Santo che vive dentro ognuno di noi. Stasera ripartiamo dal documento che la nostra Chiesa locale ha consegnato alla Chiesa italiana e universale. Ci hanno stupito soprattutto le risposte che ci hanno dato bambini, adolescenti e giovani: è un segno di grande speranza. Un ragazzo ha scritto: ‘Ci dite che il battesimo è la cosa più importante. Allora perché il fonte battesimale è sempre spento e a volte anche un po’ impolverato?’”.
Prossima tappa: venerdì 24 novembre
Lo stesso Cellucci ha spiegato come il metodo della sinodalità sia stato utile in questi due anni per “trovarci insieme non tanto per avere diritto di parola ma per renderci conto del grande dovere di ascoltare che ognuno di noi ha”. Il primo incontro dell’Assemblea diocesana è poi continuato proprio con 13 tavoli sinodali: piccoli gruppi dove poter dialogare, ascoltare e riflettere sulla formazione alla fede e alla vita, nella consapevolezza di quanto ormai sia inefficace il modello che agisce solo nella prospettiva dei sacramenti, destinati ai ragazzi. Il prossimo appuntamento dell’assemblea è fissato per venerdì 24 novembre, dalle ore 17.45 presso il Centro parrocchiale di Madonna del Prato, in via Perugina, e non a San Francesco come previsto. Ci saranno la presentazione della fase sapienziale del Cammino sinodale, la riconsegna dei contributi dei tavoli sinodali e il dialogo fra tutti i partecipanti.