Ogni anno, in silenzio e quasi senza accorgersene, migliaia di cittadini contribuiscono a costruire una rete di bene che si estende ovunque ci sia bisogno. Basta una firma, quella per l’8xmille alla Chiesa cattolica, che non costa nulla ma vale moltissimo.
Il “bilancio” 8xmille della Chiesa eugubina
Il rendiconto 2024 della Diocesi di Gubbio racconta con trasparenza e concretezza come questa scelta abbia generato frutti abbondanti nel territorio eugubino, raggiungendo persone, opere e iniziative che tengono viva la speranza.
Il culto e la pastorale
La Chiesa di Gubbio ha ricevuto nel 2024 dalla Conferenza episcopale italiana un totale di 424.243,97 euro per le esigenze di culto e pastorale. Una quota significativa, 162.500 euro, è stata destinata alla manutenzione degli edifici di culto: chiese, oratori, canoniche, centri pastorali. Interventi concreti hanno riguardato, tra gli altri, la parrocchia di Sant’Anna in Spada, l’area di San Michele Arcangelo in Scritto, e soprattutto la casa parrocchiale di Monteluiano, oggi sede attiva del centro missionario diocesano. Qui si tengono incontri, formazioni e attività rivolte soprattutto ai giovani, in un ambiente rinnovato e restituito alla comunità.
Un patrimonio da custodire
Sempre all’interno della voce “esercizio del culto”, altri fondi sono stati utilizzati per piccoli interventi liturgici e di arredo sacro (1.000 euro), iniziative di pietà popolare (500 euro), nuove costruzioni (19.500 euro) e la valorizzazione del patrimonio storico artistico ecclesiastico. A questo proposito, 68.000 euro sono stati investiti per sostenere il Museo, l’Archivio e la Biblioteca diocesani, centri vivi di cultura e fede, luoghi in cui storia e spiritualità si intrecciano. Progetti come la digitalizzazione della chiesa dei Bianchi – realizzata con l’Università di Firenze – raccontano una Chiesa che non custodisce soltanto il passato, ma guarda al futuro con intelligenza.
Dal Cammino sinodale alle missioni
Alla voce “cura delle anime”, sono stati assegnati 101.071,39 euro per il funzionamento della Curia e delle attività pastorali, compresi il Cammino sinodale e il Centro diocesano per la tutela dei minori. A questi si aggiungono 20.000 euro per il rilancio della comunicazione diocesana e 15.000 euro per la formazione teologica. Un sostegno specifico è stato poi rivolto al Tribunale ecclesiastico interdiocesano (1.000 euro). L’opera pastorale della Chiesa non è fatta solo di uffici e carte, ma di incontri, accompagnamento, presenza. In questo senso, l’attenzione al territorio si esprime anche nel supporto alla missionarietà, con 3.000 euro destinati al Centro missionario diocesano.
Bambini, ragazzi e giovani
Un’attenzione speciale è stata riservata, come ogni anno, alla formazione delle nuove generazioni. Per il sostegno agli oratori, in particolare l’Oratorio Don Bosco di Gubbio, e per le attività educative con bambini e adolescenti, sono stati impiegati 31.000 euro. Altri 1.000 euro sono stati riservati al sostegno delle associazioni e delle aggregazioni laicali, segno di una Chiesa che crede nella responsabilità condivisa tra sacerdoti e laici.
Carità: l’impegno per i più fragili
È poi nel campo della carità che l’8xmille mostra tutta la sua attenzione per chi è più fragile e debole. La Diocesi di Gubbio ha ricevuto 404.322,99 euro per interventi caritativi a favore della collettività. Di questi, ben 150.000 euro sono stati impiegati per aiutare persone in stato di bisogno, attraverso la cosiddetta “Carità del Vescovo”, le attività della Caritas diocesana e quelle delle Caritas parrocchiali. Si tratta di un aiuto concreto e immediato per famiglie in difficoltà, spesso in collaborazione con gli enti pubblici, come il Comune di Gubbio.
A questa forma diretta di sostegno si affianca quella che potremmo definire “carità strutturata”. Con 100.807,08 euro, la Diocesi ha garantito il funzionamento di servizi fondamentali come il Centro di ascolto, il Laboratorio per la promozione delle Caritas parrocchiali, l’Osservatorio delle povertà. Qui la carità si fa metodo, studio, condivisione, promozione di cultura solidale.
Famiglie, precari, anziani e rifugiati
Ampia anche la varietà degli interventi nel campo delle opere caritative diocesane: 30.000 euro sono andati alle famiglie disagiate, 6.000 euro ai giovani precari e disoccupati, 15.000 euro alle persone senza dimora. Altri fondi hanno sostenuto anziani, rifugiati, opere missionarie caritative e – in misura significativa, con 79.000 euro – il clero anziano e malato. È un modo per dire che la comunità cristiana si prende cura di tutti, anche dei suoi pastori più fragili.
Infine, le opere caritative parrocchiali, con 10.000 euro, hanno ricevuto un supporto specifico per portare avanti interventi locali, capillari e immediati, rispondendo ai bisogni di chi vive nelle frazioni e nei quartieri più periferici.
8xmille: “moltiplicatore di risorse”
“Va ricordato – spiega l’economo diocesano Matteo Andresini – che i fondi 8xmille sono solo una parte delle risorse che alimentano la vita della Chiesa: ad essi si sommano donazioni, offerte, progetti speciali e soprattutto il contributo di tanti volontari che, ogni giorno, prestano tempo, cuore e competenze per rendere la Chiesa una casa sempre aperta”.
Come sottolinea la relazione annuale della Curia, l’8xmille è un vero “moltiplicatore di risorse”: una piccola firma capace di trasformare la solidarietà in servizi, cultura, accoglienza e speranza.
Per approfondire si possono scaricare qui: il RENDICONTO 8xmille del 2024 e la RELAZIONE dell’economo diocesano.