A Cantiano (Pu) è tutto pronto per il Congresso generale 2011 di Europassion

 

CANTIANO (27 aprile 2011) – Il tema della Passione di Gesù, e il tentativo di rappresentarla attraverso forme teatrali o processionali, è stato molto sentito nelle comunità cristiane fin dai primi secoli dopo il Mille. Quasi una necessità da rendere manifesta a integrazione della liturgia ufficiale. Moltissimi paesi hanno così sviluppato un proprio modo interpretativo; il più delle volte sono ritualità antiche tramandate nei secoli da confraternite o altre forme associative, ma sussistono anche molti casi recenti, come se questa esigenza non abbia mai avuto in realtà un preciso riferimento temporale.

Cantiano, antico borgo della provincia di Pesaro-Urbino posto lungo la Flaminia, è uno di quei centri in cui queste ritualità si sono meglio conservate e mantenute salde. Fin dai primi giorni della Quaresima si respira in paese un sapore antico, che si fa più intenso quanto più ci si avvicina ai giorni forti del triduo pasquale; un insieme di riti, suoni, profumi, discorsi, che portano indietro negli anni, fino ai primi secoli del secondo millennio, quando si diffusero certe manifestazioni di devozione popolare. In quel tempo, attraverso la recitazione in forma di quadri teatrali in movimento, avveniva la figurazione dei principali passi evangelici, primi fra tutti quelli legati alla Passione di Gesù.

Anche la “Turba” di Cantiano, oggi tra le più importanti e conosciute sacre rappresentazioni del Venerdì Santo realizzate in Italia, è figlia di quell’approccio spontaneo, innovativo ed efficace nel promuovere il messaggio della Redenzione. Spontaneo, perché senza una ritualità rigorosa e precisa. Innovativo, perché capace di coinvolgere direttamente i fedeli nel racconto. Efficace, per la capacità di trasmettere il messaggio religioso con immediatezza e massimo realismo.

Impostata per secoli in forma di processione con personaggi in costume e con la proposizione di scene mimate, la manifestazione è stata oggetto nel 1939 di un profondo cambiamento. Infatti, la parola ha sostituito la mimica e la recitazione dei passi salienti del Vangelo ha reso più immediata la comprensione dei fatti narrati. Elementi teatrali di rara suggestione scenica, trasformano l’intero nucleo abitativo storico del paese in un’enorme scena all’aperto. Immutate sono, comunque, le caratteristiche popolari delle origini che non si discostano molto dalla tradizione dei misteri medievali.

La sua validità come spettacolo popolare è evidente: lo provano vari consensi e riconoscimenti di altissimo prestigio fino all’adesione a Europassion, l’associazione internazionale cui aderiscono le più importanti “passioni” e “sacre rappresentazioni” europee, circa 90 di 16 nazioni.

In questo senso l’edizione del 2011 di cui è in corso la preparazione, assumerà un’importanza del tutto particolare. Infatti nei giorni 28 aprile – 1 maggio, si terrà a Cantiano il Congresso generale di Europassion. L’appuntamento si svolge annualmente in uno degli Stati aderenti, dove confluiscono le diverse delegazioni delle cittadine italiane e straniere associate; nel 2009 si è tenuta nella città tedesca di Neumarkt, nel 2010 la nazione ospitante è stata il Portogallo, ora è la volta dell’Italia con Cantiano. Un evento unico e irripetibile, una vetrina d’eccezione per tutto il territorio e per l’intera Regione Marche, oltre che per la Diocesi di Gubbio, di cui Cantiano fa parte.

L’eccezionalità dell’evento, è dovuta non solo alla presenza delle numerose delegazioni italiane ed europee, ma anche al fatto che per questa occasione, come atto di riverenza, la “Turba” verrà replicata la sera di venerdì 29 aprile, prima e unica volta nella sua storia. Essa, infatti, pur assumendo esternamente i connotati di teatro itinerante, è riuscita a mantenere nel tempo quei caratteri di segreta e personale sacralità che la tengono intimamente connessa e anzi parte integrante del Venerdì Santo di Cantiano.

Tutto è pronto quindi, a Cantiano, per rivivere le suggestioni di uno degli eventi più drammatici della storia umana; un tuffo nel passato in grado di coinvolgere direttamente lo spettatore rendendolo egli stesso partecipe del sacro dramma. Emozioni, stupore e fascino che da secoli rivivono e si ripetono a Cantiano all’inizio della primavera, quando la vita nuova, miracolo del risveglio della natura, si unisce e si confonde con la Vita Nuova dell’Uomo, miracolo della Pasqua.