Anche la Diocesi di Gubbio celebra la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali

 

GUBBIO (4 giugno 2011) – Anche la Chiesa eugubina celebra domani la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. L’idea di dedicare una giornata alle comunicazioni sociali nel nostro tempo è legata al Concilio Vaticano II, che ha emanato un decreto, intitolato Inter mirifica (Tra le meraviglie), approvato il 4 dicembre 1963 insieme alla Costituzione sulla Liturgia, Sacrosanctum concilium.

In esso si tratta delle “meravigliose invenzioni tecniche” che offrono “nuove possibilità di comunicare con massima facilità ogni sorta di notizie, idee e insegnamenti” e si tratta di stampa, cinema, radio, televisione e simili. I documenti successivi della Chiesa in questa materia affrontano anche la nuova frontiera del digitale con la sua vasta e incommensurabile rete di connessioni possibili.

Nei tempi lunghi della storia della Chiesa è stata costante l’attenzione alla comunicazione di massa oltre che alla testimonianza cristiana e all’annuncio da persona a persona. La parola del Signore: “Andate e predicate il vangelo a tutte le genti” e l’altra espressione: “Ciò che vi dico all’orecchio gridatelo sui tetti” (Mt 28,18 e 10,27) hanno una chiara indicazione che pastori, apostoli e missionari hanno accolto e realizzato con coraggio e fantasia in tutti i tempi e con tutti i mezzi messi a disposizione della tecnica allora conosciuta.

Per la 45esima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, papa Benedetto XVI ha scritto il messaggio “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”. Il Santo Padre prende in esame un “fenomeno caratteristico del nostro tempo: il diffondersi della comunicazione attraverso la rete internet” e nota che questo comporta non solo nuovi strumenti di comunicazione, ma “la trasformazione della comunicazione in se stessa, per cui si può affermare che si è di fronte ad una vasta trasformazione culturale. Sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione”…

Soprattutto i giovani stanno vivendo questo cambiamento della comunicazione, con tutte le ansie, le contraddizioni e la creatività proprie di coloro che si aprono con entusiasmo e curiosità alle nuove esperienze di vita”… “Esiste uno stile cristiano di presenza anche nel mondo digitale: esso si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro. Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi, ma testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo”. “Vorrei invitare i cristiani – scrive ancora Benedetto XVI – ad unirsi con fiducia e consapevole e responsabile creatività nella rete di rapporti che l’era digitale ha reso possibile”.

Anche nelle parrocchie della diocesi di Gubbio e in tutte le chiese in cui si celebra la liturgia sarà ricordato il dovere di riflette, pregare e destinare le offerte per le iniziative diocesane delle comunicazioni sociali.