Anche quest’anno, come accade ormai dal 1999, la Caritas di Gubbio tornerà presso la casa della Caritas Regionale Umbra che si trova in Kosovo. Il periodo è quello consueto della seconda metà di agosto (16-30).
Per chi ancora non conoscesse questa realtà, ricordiamo che è nata all’indomani della guerra in Kosovo (marzo-giugno 1999), quando un piccolo gruppo di volontari provenienti dal Campo Caritas di Nocera Umbra (sorto dopo il terremoto del 1997), si mise a fianco dei profughi kosovari albanesi che rientravano nella loro terra devastata dalle rappresaglie delle milizie serbe e dai bombardamenti della coalizione internazionale. Quella che doveva essere una presenza legata unicamente all’emergenza, è diventato un percorso di condivisione e accompagnamento delle famiglie più deboli, in particolare dei bambini e dei ragazzi rimasti orfani o con situazioni di particolare disagio familiare.
La nostra diocesi si è impegnata in modo consistente sin dall’inizio per questa realtà: con gli aiuti per la ricostruzione, l’accoglienza in Italia di persone bisognose di cure mediche, il sostegno a distanza dei bambini e le loro famiglie. Un ruolo importante lo ha avuto anche nella costruzione della nuova casa di accoglienza, inaugurata lo scorso ottobre nel villaggio di Leskoc. Il progetto è stato realizzato (in modo totalmente gratuito) da un gruppo di tecnici della nostra diocesi, coordinati dall’architetto Giuseppe Lepri, che ha anche seguito la direzione dei lavori. Quello appena trascorso è stato il primo inverno che Massimo e Cristina Mazzali (i responsabili della casa), insieme ai loro figli, agli altri volontari e alle persone accolte, hanno vissuto nella nuova casa. Ora gli spazi sono molto più ampi e funzionali, compresi quelli destinati ai laboratori in corso di allestimento, attraverso i quali si cercherà di dare una risposta di tipo formativo e lavorativo ai bisogni dei ragazzi che vivono nella casa e nel territorio circostante.
Invitiamo dunque, chi lo desidera, a venire a conoscere direttamente questa nostra realtà; non servono doti o capacità particolari, ma soprattutto la disponibilità a vivere un’esperienza di comunità e di servizio.
Chi è interessato dovrebbe contattarci entro metà giugno, quando verrà fatta una prima riunione organizzativa.
Chi è interessato dovrebbe contattarci entro metà giugno, quando verrà fatta una prima riunione organizzativa.
Per informazioni e adesioni contattare Luca (3491916424).