Fondo di solidarietà: dal giugno 2013, 280 mila euro per le famiglie in crisi

 

GUBBIO (4 dicembre 2014) – A un anno e mezzo dalla sua creazione, è ancora tempo di bilanci per il Fondo di solidarietà per le famiglie in crisi promosso da Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Comune di Gubbio, Caritas diocesana e Cesvol di Perugia. Realtà che insieme hanno costituito una vera e propria “rete di solidarietà”, per unire le forze e dare risposte rapide e concrete ai bisogni urgenti del territorio.

Lo scorso 18 novembre, la Commissione attivata dal progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel comune di Gubbio” ha deliberato gli ultimi contributi per l’anno in corso. Il budget disponibile per il 2014 consisteva in 151.560 euro: 160.000 euro (100.000 finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, 30.000 dal Comune di Gubbio e 30.000 dalla Caritas diocesana di Gubbio) meno 8.440 euro che erano stati anticipati dalla Caritas al fine di inserire nelle deliberazioni del 9 dicembre 2013 alcune situazioni urgenti per le quali non erano sufficienti le risorse economiche residue.

Sono stati erogati contributi per 151.545 euro (n° 505 contributi). In dettaglio:

– 50.478 euro per il pagamento di utenze (n° 191 contributi);

– 62.155 euro per il pagamento di affitti (n° 188 contributi);

– 38.912 euro per entrambe le tipologie (n° 126 contributi).

Considerando l’intera durata del progetto (giugno 2013 – dicembre 2014), sono stati erogati contributi per 279.985,38 euro (n° 959 contributi). In dettaglio:

– 89.921,96 euro per il pagamento di utenze (n° 359 contributi);

– 118.530,70 euro per il pagamento di affitti (n° 355 contributi);

– 71.532,72 euro per entrambe le tipologie (n° 245 contributi).

Nel 2014 la consistenza media dei contributi è stata di 300 euro (475 euro per ogni nucleo familiare). I contributi hanno oscillato tra i 60 e gli 800 euro. I nuclei familiari coinvolti sono stati 319 (1.106 persone); di questi 38 (12%) erano unipersonali e i restanti (88%) formati da più componenti e con, in media, 2 figli.

Rispetto ai primi sette mesi di attività (giugno-dicembre 2013), si sono aggiunti 100 nuovi nuclei familiari e 74 di quelli che nel 2013 erano stati sostenuti, nel 2014 non hanno più fatto richiesta di accedere al fondo del progetto.

Dei 505 contributi concessi, 271 (53,7%) sono andati a famiglie di cittadinanza italiana e 234 (46,3%) a famiglie di cittadinanza non italiana (considerando il numero delle famiglie abbiamo il 50,8% di famiglie italiane; tenendo conto della quantità di denaro concesso, le famiglie italiane hanno beneficiato del 52,8%).

Nel periodo giugno-dicembre 2013 le percentuali riferite alle famiglie italiane erano il 57,7% rispetto al numero di contributi concessi e il 54,2% rispetto al numero di famiglie.

Per quanto riguarda i dati sull’età dei richiedenti ai quali sono stati concessi i contributi nel 2014, il 40,1% rientra nella fascia di età 36-45 anni, il 29,2% in quella 46-55 anni, il 20,4% in quella oltre i 56 anni e il 10,3% in quella da 20 a 35 anni.

I dati sulla loro condizione lavorativa ci dicono che il 28,1% ha un lavoro, il 45,1% è disoccupato, il 9,2% è in mobilità o in cassa integrazione, il 4% svolge solo lavori saltuari, l’11,2% è pensionato e il 2,4% beneficia di pensione di invalidità e/o indennità di accompagnamento.

«Dalla lettura dei dati – spiega Luca Uccellani della Caritas diocesana di Gubbio a nome della Commissione paritetica dei vari soggetti gestori del Fondo – emerge innanzitutto che il progetto ha permesso di mettere in campo una quantità di risorse economiche significative, così come significativo è il numero di persone coinvolte, considerando anche che il progetto si inserisce in uno scenario più ampio di interventi sia da parte del Comune che della Caritas. Tenendo conto, inoltre, che è sempre più difficile – nell’ambito delle istituzioni pubbliche come in quello delle fondazioni, delle associazioni e del privato sociale in genere – reperire fondi; la crisi economica infatti ha colpito duramente anche le realtà che svolgono una preziosa azione sussidiaria rispetto alle necessità delle fasce più deboli».

A questo riguardo, una delle idee che sta all’origine e alla base del progetto, il “fare rete”, si è rivelata vincente: mettere insieme risorse economiche, specifiche capacità e professionalità, diverse sensibilità per rispondere ai bisogni in modo realmente condiviso. La Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, a conferma di ciò, non solo è il principale finanziatore del progetto, ma partecipa attivamente alla gestione dello stesso. Così come fondamentale è stato l’apporto del Cesvol, che ha svolto, anche in questo anno, un prezioso lavoro di coordinamento e di segreteria.

Accanto all’idea del “fare rete” si è cercato di concretizzare, anche nel 2014, la volontà di operare con procedure “leggere”, riducendo il più possibile gli adempimenti burocratici. Ciò – senza per questo derogare alla giusta cultura della serietà, correttezza e trasparenza – ha favorito la rapidità delle risposte (l’aiuto ha senso nel momento del bisogno, soprattutto se la dilazione di una risposta può significare il distacco delle utenze o la perdita della casa), ma ha anche evitato alle persone quel continuo e penoso peregrinare da un ufficio all’altro che lede la dignità e accresce la sofferenza.

«Si è puntato a operare – spiega ancora Uccellani – non perdendo mai di vista l’importanza della relazione personale, della fiducia reciproca e della conoscenza profonda e discreta delle situazioni, consapevoli che solo una progettualità condivisa, innanzitutto con la famiglia in difficoltà, può dare senso ai singoli interventi di sostegno, in vista del superamento della fase di criticità personale o familiare».

Nel 2014, proprio per rispondere in modo sempre più flessibile e personale ai bisogni, fra le spese per le quali concedere i contributi sono state inserite anche quelle sostenute per acquistare combustibili più economici rispetto al gas gpl o metano, quali legna o pellet.

I dati dicono che gli interventi, per quanto riguardo l’età dei beneficiari, hanno riguardato in modo particolare giovani famiglie con figli, per le quali la perdita del lavoro ha spesso significato il rapido scivolamento in una condizione di povertà, soprattutto nei casi in cui non è stata possibile una forma di sostegno da parte delle famiglie di origine. Le modalità e i tempi di erogazione poco tempestivi e irregolari dell’indennità di cassa integrazione e del sussidio di disoccupazione hanno spesso creato ulteriori disagi.

C’è poi quella fascia di famiglie penalizzate dal fatto che chi perde il lavoro intorno ai 45/50 anni e oltre difficilmente riesce a ritrovarlo.

I dati sulla cittadinanza dei beneficiari ci confermano che anche le famiglie italiane sono colpite dalla crisi in modo pesante e per periodi sempre più lunghi; fino al 2008 era inimmaginabile la destinazione a loro di oltre il 50% di sussidi, quando il dato non superava il 10-15%. In questo ultimo anno si è inoltre registrato nel territorio eugubino non solo il fenomeno di famiglie straniere che rientrano nella loro terra d’origine, ma anche quello di famiglie italiane che hanno lasciato l’Italia dirette verso altri Paesi dell’Unione Europea.

Il quadro complessivo dei dati spinge la Commissione di gestione del Fondo a ritenere importante il proseguimento del progetto anche per il 2015; le 100 nuove famiglie che si sono aggiunte a quelle che avevano beneficiato dei contributi nel 2013 confermano che la situazione di grave difficoltà economica è ancora lontana da una positiva soluzione. E’ vero che ci sono famiglie che non hanno più chiesto aiuto nel 2014 ma, almeno in alcuni casi, ciò è avvenuto per una “perdita di speranza” o per la vergogna di continuare a chiedere.

D’altra parte gli ultimi dati Istat sulla disoccupazione in Italia certificano – accanto a qualche timido segnale di inversione di tendenza – un impietoso 13,2%, con un punto di aumento in un anno. In Umbria, considerando i primi sei mesi del 2014, il peggioramento del dato (12,6%) è ancora più marcato (+2,1%).

«Sarebbe dunque importante – conclude Luca Uccellani a nome della Commissione intera – che il progetto venisse rifinanziato quanto prima in modo da garantire la sua operatività già entro le prime settimane del nuovo anno».

PROGETTO “SOSTEGNO ALLE SITUAZIONI DI POVERTA’

NEL COMUNE DI GUBBIO” (dati aggiornati al dicembre 2014)

BUDGET 2014: € 151.560,00

Nota: ai 160.000 euro finanziati (100.000 Fondazione CRP + 30.000 Comune + 30.000 Caritas) vanno tolti 8.440 euro che la Caritas aveva anticipato nel 2013.

SOMMA EROGATA NEL 2014: € 151.545,00 (n° 505 contributi) di cui:

CONTRIBUTI X UTENZE (n° 191): € 50.478,00

CONTRIBUTI X AFFITTI (n° 188): € 62.155,00

CONTRIBUTI X ENTRAMBE LE TIPOLOGIE (n° 126): € 38.912,00

BUDGET 2013-2014: € 280.000,00

(175.000 Fond. CRP + 52.500 Comune + 52.500 Caritas)

SOMMA EROGATA PER L’INTERA DURATA

DEL PROGETTO (giugno 2013-dicembre 2014): € 279.985,38 (n° 959 contributi) di cui:

CONTRIBUTI X UTENZE (n° 359): € 89.921,96

CONTRIBUTI X AFFITTI (n° 355): € 118.530,70

CONTRIBUTI X ENTRAMBE LE TIPOLOGIE (n° 245): € 71.532,72

NUCLEI FAMILIARI DESTINATARI

DEI CONTRIBUTI 2014: n° 319 (= 1.106 persone)

Di questi il 12% erano unifamiliari e l’88% formati da più componenti e con, in media, 2 figli. Rispetto al periodo giugno-dicembre 2013, nel 2014 si sono aggiunti 100 nuovi nuclei familiari; 74 nuclei del 2013 invece non hanno richiesto contributi nel 2014.

CONTRIBUTO MEDIO: € 300,00

CONTRIBUTO MEDIO PER NUCLEO FAMILIARE: € 475,00

CONTRIBUTO MEDIO A PERSONA: € 137,00

RANGE CONTRIBUTI: DA € 60,00 A € 800,00

NUCLEI FAMILIARI COINVOLTI

COMPLESSIVAMENTE NEL PROGETTO

(giugno 2013-dicembre 2014): n° 399

ETA’ RICHIEDENTI 2014

20-35 anni: 10,3%

36-45 anni: 40,1%

46-55 anni: 29,2%

56-65 anni: 12,5%

65-75 anni: 4,1%

76 anni e oltre: 3,8%

CONDIZIONE LAVORATIVA DEI BENEFICIARI 2014

LAVORATORI: 28,1%

LAVORATORI SALTUARI: 4%

DISOCCUPATI/IN MOBILITA’: 45,1%

IN MOBILITA’/CASSA INTEGRAZIONE: 9,2%

PENSIONATI: 11,2%

CON PENSIONE INVALIVITA’

INDENNITA’ ACCOMPAGNAMENTO: 2,4%

CITTADINANZA DEI BENEFICIARI 2014

ITALIANA: 50,8%

NON ITALIANA: 49,2%

N° DI CONTRIBUTI CONCESSI

A RICHIEDENTI CON

CITTADINANZA ITALIANA: 271 (53,7%)

Dato periodo giugno-dicembre 2013: 57,7%

N° DI CONTRIBUTI CONCESSI

A RICHIEDENTI CON CITTADINANZA

NON ITALIANA: 234 (46,3%)

Dato periodo giugno-dicembre 2013: 42,3%

DENARO CONCESSO A RICHIEDENTI

CON CITTADINANZA ITALIANA: € 80.024,00 (52,8%)

DENARO CONCESSO A RICHIEDENTI

CON CITTADINANZA NON ITALIANA: € 71.521,00 (47,2%)