Giovane eugubino in cammino per il sacerdozio

 

GUBBIO (12 gennaio 2014) – Il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, lo aveva annunciato nell’ultimo numero della newsletter diocesana “Camminiamo” e stamattina ha celebrato nella Basilica di Sant’Ubaldo il rito per l’ammissione di Francesco Menichetti tra i candidati alla consacrazione come sacerdote.

«Un giovane della nostra città – aveva scritto nei giorni scorsi mons. Ceccobelli – mi ha chiesto di essere ammesso agli Ordini Sacri. Si tratta di Francesco Menichetti, che domenica 12 gennaio, durante la messa delle 11, nella Basilica di Sant’Ubaldo inizierà la sua preparazione al sacerdozio. Con Francesco sono cinque i giovani incamminati verso il sacerdozio ministeriale è questo un bel segno di speranza per la nostra diocesi e anche di una speciale benedizione del Signore implorata da tante preghiere, che si levano incessanti per chiedere sante vocazioni per la Chiesa. Invito tutti i fedeli ad accompagnare il cammino di formazione dei nostri giovani e a continuare a pregare per le vocazioni, non solo quelle al presbiterato, ma anche quelle ai ministeri laicali altrettanto preziose».

Ecco di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata stamattina (ore 11) dal Vescovo a Sant’Ubaldo:

Carissimi, la Chiesa – nella prima domenica dopo l’Epifania – c’invita a celebrare la memoria del Battesimo di Gesù. L’episodio lo abbiamo ascoltato poco fa, tratto dalla narrazione che ne fa l’evangelista Matteo. Con questa festa, che chiude il tempo liturgico del Natale, si completa l’Epifania di Gesù, cioè la sua manifestazione.

Gesù prima ha chiamato, per mezzo degli Angeli i poveri d’Israele, i pastori che vegliavano il gregge, poi per mezzo di una stella i popoli pagani, per mostrare agli uni e agli altri, la fedeltà di Dio nell’adempimento delle promesse fatte ad Abramo e ai suoi discendenti. In Gesù è presente il Messia promesso, il Salvatore, non solo del popolo d’Israele, ma di tutti i popoli, in Lui è presente l’amore del Padre.

E proprio il Padre nel vangelo ora ascoltato lo proclama “Figlio mio, l’amato: in Lui ho posto il mio compiacimento” (Mt 3,13ss).

La sua venuta nel mondo era stata annunciata dai profeti. E proprio nella prima lettura abbiamo ascoltato Isaia che dice:

«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni . . Io, il Signore, …ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre» (Is 42, 1ss).

Nel battesimo, episodio che fa da cerniera tra l’infanzia di Gesù e la sua vita pubblica, Egli dà compimento a tutte le profezie e nell’acqua del Giordano immerge la nostra umanità, che con la disobbedienza di Adamo era stata inquinata nella sua origine. Quel peccato ha contaminato ogni essere umano generato da donna, le cui conseguenze concrete ci vengono descritte, anche con abbondanza di particolari, nelle cronache quotidiane dei mezzi della comunicazione sociale.

Gesù Cristo, Dio come il Padre e lo Spirito Santo, nascendo da Maria di Nazareth per opera dello Spirito Santo, ha assunto in sé anche tutta la natura umana.

Dopo il battesimo nel fiume Giordano lo Spirito scende su di Lui, come attesta Giovanni quando dichiara:

«Ho visto lo Spirito scendere dal cielo e posarsi sopra di Lui» (Gv 1, 32).

Lo Spirito di Dio, discendendo sulla natura umana di Gesù, in qualche modo la risana e la ricrea.

Con Gesù l’umanità ha dunque un nuovo inizio e il Cristo può essere chiamato il nuovo Adamo. Possiamo allora affermare che l’uomo ha due sorgenti di vita: quella umana, per generazione naturale, e quella divina per la fede in Gesù, che comunicandoci lo Spirito ricevuto dal Padre, ci rende figli di Dio per adozione, liberandoci dalla sottomissione al Male.

La seconda lettura ci ha fatto riascoltare le parole dell’apostolo Pietro, che annuncia la straordinaria novità operata da Dio su Gesù, il Figlio fatto uomo, e attuata per mezzo di Lui in tutti gli uomini:

«Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazareth, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».

Gesù ha lasciato agli Apostoli e ai loro successori, quindi alla Chiesa, questo potere: risanare, ricreare l’uomo con la potenza dello Spirito Santo.

Come ci va ricordando con energia papa Francesco, è questo il compito specifico della Chiesa sostenuta dallo Spirito, che agisce in modo speciale nei Sacramenti.

Anche noi, il giorno del nostro Battesimo, abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio e da allora abbiamo ottenuto il privilegio di poterci rivolgere a Lui chiamandolo “Abba, Padre”.

Da quel giorno lo Spirito ha deposto nel nostro cuore il germe del Regno di Dio, da quel giorno ne siamo diventati eredi, da quel giorno siamo entrati in una relazione di fraternità con ogni creatura umana.

Da quel giorno anche tu, Francesco, hai ricevuto dallo Spirito i doni esclusivi per te, perché la tua vita fosse bella, piena e ti rendesse capace di realizzare il progetto che Dio ha su di te.

Tra i doni dello Spirito per te, Francesco, c’era anche quello della chiamata a rendere presente e operante il Signore Gesù, il Buon Pastore, che guida con amore il suo popolo sui sentieri del Regno. Sarà lo Spirito di Gesù a renderti capace di ripetere i suoi gesti e le sue parole: quei gesti e quelle parole adatte a risanare e guarire l’uomo, ogni uomo che incontrerai nel tuo cammino.

Considera rivolte anche a te le parole profetiche che Dio pronuncia per bocca di Isaia e che abbiamo prima ricordato:

«Ecco il mio servo che io sostengo … ti ho preso per mano».

Ti rassicuri la fedeltà del Signore, più volte proclamata nei Salmi:

Ti farò saggio, t’indicherò la via da seguire; / con gli occhi su di te, ti darò consiglio … la grazia circonda chi confida nel Signore” (Sal 32, 8-10)

Da oggi la Chiesa eugubina ti accompagnerà con la preghiera nel cammino impegnativo della preparazione a diventare presbitero per il servizio dei fratelli. Tuoi compagni di viaggio saranno la Vergine Maria, il nostro patrono Sant’Ubaldo e San Francesco che qui ha iniziato la sua vita nuova alla sequela di Gesù. A loro ti consegno perché tu possa realizzare in pienezza il progetto che il Signore ti ha riservato nella sua sapienza e nel suo infinito amore.