GUBBIO (14 ottobre 2008) – Sulle pagine de “Il Giornale dell’Umbria” di oggi, 14 ottobre, è apparsa la notizia che l’Ufficio delle Entrate ridurrebbe il proprio sportello a Gubbio perché la Curia diocesana, con la quale tale Ufficio aveva avuto dei rapporti di locazione, non è riuscita a consegnare l’immobile oggetto dell’accordo in quanto l’edificio è ancora in costruzione.
«La nostra meraviglia – annuncia oggi la Curia in una nota – è che, stando a quanto scritto dalla giornalista, tale notizia è pervenuta da una mozione presentata dal consigliere comunale Oliviero Faramelli, perché la Giunta e il Sindaco “si attivino in tempi brevi per il mantenimento degli Uffici”».
L’Ufficio delle Entrate – secondo la ricostruzione fornita dalla Curia eugubina – aveva intenzione di spostare la propria sede in una nuova, che avrebbe messo a disposizione l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero (Idsc) di Gubbio; 100 metri quadrati perfettamente divisi e attrezzati secondo le esigenze dettate dall’Ufficio. Tutto era pronto – precisano dall’Idsc – alla data del 31 dicembre 2007 come sottoscritto dall’Istituto in un preliminare con l’Ufficio delle Entrate.
«Il problema è nato dal fatto – aggiunge la Curia – che non avremmo avuto l’agibilità del palazzo, perché, pur avendo pagato le opere di urbanizzazione primarie e secondarie non potevamo attaccarci alla fogna comunale. In quella zona le fogne sono piccole e non sufficienti. Nasce il solito contenzioso con il Comune e si arriva all’accordo per una compartecipazione per la costruzione di una nuova fogna; ci viene chiesto di fare il progetto, che viene presentato, ma non può essere approvato dagli organi competenti perché la somma che l’assessore Cernicchi aveva messo a disposizione, circa 35 mila euro, non c’era più; era stata spesa diversamente.
Inizia un lungo percorso – prosegue il comunicato dell’Idsc – tra la proprietà e gli uffici competenti comunali finché si raggiunge una nuova intesa: la proprietà potrà eseguire le opere fognarie a proprie spese per il tratto che immediatamente interessa il palazzo. Nel frattempo nessuno si era preoccupato di dover passare su terreni di terzi, e qui inizia un altro calvario. I permessi per poter attraversare con la fogna su terreno di altri non erano stati acquisiti e i proprietari non concedevano l’autorizzazione per problemi tra loro e il Comune. E’ passato un anno e ancora siamo al punto di partenza.
L’Istituto diocesano, che ha agito sempre a stretto contatto con l’Agenzia delle Entrate anche di fronte a queste difficoltà, soltanto in data 10 ottobre 2008 ha comunicato ufficialmente con lettera raccomandata la sua impossibilità a rispettare quanto precedentemente stabilito, assumendosi tutte le conseguenze economiche alle quali andrà incontro – conclude la nota della Curia – con la certezza che poi qualcuno ne dovrà rispondere».