GUBBIO (27 marzo 2008) – La diocesi di Gubbio presenta, anche quest’anno, una commedia musicale, “Pinocchio il musical”, che si svolge in due tempi ed è tratta dall’omonima di Saverio Marconi e Pierluigi Ronchetti con musiche dei Pooh.
Lo spettacolo, diretto dai registi Carlo Nardelli e don Mirko Orsini, sarà in scena al Teatro Comunale eugubino da stasera fino a sabato 29 marzo, con apertura del sipario alle ore 21.
La favola di Pinocchio, scritta da Carlo Collodi nel lontano 1881, è ancora di estrema attualità perché, pur nelle divertenti e originali situazioni comiche, celebra valori universali e sentimenti umani che meritano di essere sempre al centro dell’attenzione, come l’amore, l’amicizia, la comprensione reciproca, la semplicità, la gioia di avere una famiglia e una comunità in cui vivere.
Nel musical il racconto viene proposto con qualche variante rispetto al testo originario e con tutta la freschezza e l’allegria di una storia che, ideata ben 127 anni fa, sembra narrare le vicende e le avventure di un giovane d’oggi, sospeso tra realtà e fantasia, ragione e istinto, spesso incapace di resistere alle lusinghe del facile successo e al desiderio di vivere secondo i falsi modelli che il mondo presenta, ma alla fine in grado di capire cosa veramente vuole e cosa è importante per essere veramente felici.
E’ il dodicesimo anno di attività, che vede coinvolti un centinaio di ragazzi, uniti da una vera e propria passione per il teatro. “E’ un momento aggregativo forte – spiega don Mirko Orsini – dove ognuno mette in gioco i doni che il Signore gli ha fatto. Ogni ragazzo difatti ha grandi qualità e grinta che lo rendono capace di mettersi in gioco, anche dove riesce meno, provando a se stesso e agli altri di saper superare le difficoltà”.
“Sono ragazzi – aggiunge Carlo Nardelli – capaci di mettere il cuore e di credere nelle cose che fanno e negli impegni che prendono, questo è quello che hanno dimostrato in questi mesi di prove, dove non è mancato mai l’entusiasmo e la voglia di stare insieme lavorando ad un progetto”.
“Attraverso le rappresentazioni di queste tre sere – conclude Orsini – vorremmo trasmettere quello che abbiamo vissuto insieme in questi mesi. Ma come è nostra abitudine, non ci preoccupiamo solo di fare stare insieme i ragazzi, ma anche della loro crescita umana e cristiana, difatti l’intero ricavato delle serate verrà devoluto in beneficenza”.