Il Rinascimento eugubino “ambasciatore” dell’Appennino Centrale nei Balcani

 

GUBBIO (21 dicembre 2012) – Il Gonfalone del Corpus Domini, il Badalone del Coro di San Domenico e l’esperienza della replica dello Studiolo di Federico da Montrefeltro rappresenteranno il territorio umbro nell’evento espositivo che si terrà nella primavera del 2013 a Novi Sad, in Serbia.

Nell’ambito della cooperazione bilaterale tra i due Paesi, il Patto territoriale dell’Appennino centrale realizzerà infatti nella regione autonoma della Vojvodina, dal 19 aprile al 19 giugno 2013, una serie di eventi incentrati sull’eredità dell’Umanesimo e del Rinascimento nel vasto territorio dell’Appennino tra Marche, Umbria, Toscana e Romagna. Fondamentale per il progetto la consolidata collaborazione con il territorio eugubino, in particolare con la Diocesi di Gubbio, che ha prestato le opere.

Questi eventi fanno parte della strategia del Patto territoriale dell’Appennino centrale – spiega il direttore del Patto stesso, Ilias Tasias – finalizzata alla caratterizzazione di ogni tipo di offerta espressa dal territorio in termini di valorizzazione e promozione delle espressioni artistiche e culturali in un’ottica non solo di riscoperta della sua eredità storica ma anche del suo riposizionamento all’interno della rete di eccellenze del nostro paese”.

Una delegazione composta dall’assessore alla Cultura e dal Soprintendente alle belle arti della regione autonoma della Vojvodina, dal prorettore dell’Università di Novi Sad e dalla direttrice della Galleria nazionale Matica ha visitato il territorio umbro, proprio nei giorni scorsi, per incontrare la Soprintendenza e l’Università di Perugia e i rappresentanti della Diocesi di Gubbio.

In questi giorni – spiega Slavisa Grujic, assessore ai Beni culturali della Regione autonoma della Vojvodina – abbiamo avuto la straordinaria opportunità di incontrare i colleghi italiani che si occupano di tutela del patrimonio storico-artistico. È solo un primo passo, ma molto grande e importante: la nostra terra ha bisogno di partner come quelli italiani, perché, dopo le guerre del passato, ora la cultura ha bisogno di recuperare il proprio spazio”.

Particolarmente contenta della partnership costruita con il museo diocesano e il Museo del Palazzo Ducale di Gubbio anche Tijana Palkovljevic, direttrice della Galleria nazionale Matica sprska: “Credo davvero che questo sia solo l’inizio di quello che potrà essere un lungo e fecondo dialogo fra italiani e serbi”.

Questa nuova esposizione del Gonfalone può essere anche l’occasione per riaccendere l’interesse degli studiosi e degli esperti sulla paternità dell’opera, anche attraverso ricerche negli archivi feltreschi del ‘500 di Urbino”, ha aggiunto Pavle Sekerus, pro-rettore per le Scienze e le relazioni internazionali dell’Università di Novi Sad.

La mostra che si terrà in Serbia conterrà anche una sezione dedicata all’esperienza della replica dello Studiolo attraverso l’utilizzo di materiale multimediale e pannelli esplicativi che ripercorrono la storia dell’originale e della sua replica per mano dei capaci ebanisti eugubini.