Si è chiusa ieri, 3 settembre, la XVII edizione de Il Sentiero di Francesco, il pellegrinaggio da Assisi a Gubbio che quest’anno ha assunto un significato particolare, legato all’ottavo centenario del Cantico delle Creature. Tre giorni intensi di cammino, preghiera e fraternità, che hanno portato centinaia di pellegrini lungo la Via di Francesco, passando per Valfabbrica e l’eremo di San Pietro in Vigneto, fino all’arrivo alla chiesa di Santa Maria della Vittorina di Gubbio, nel Parco della Riconciliazione.
Un cammino tra creato e fraternità
Dal primo settembre, giorno in cui si apre la Giornata per la Custodia del Creato e il Tempo del Creato celebrato in tutto il mondo, i pellegrini hanno ripercorso il tragitto compiuto da Francesco d’Assisi tra il 1206 e il 1207, dopo la spogliazione. Le giornate sono state scandite dalle meditazioni quotidiane delle sorelle del Piccolo Testamento di san Francesco, che hanno accompagnato il cammino con riflessioni ispirate al Cantico.
Lungo il percorso non è mancata anche l’accoglienza concreta: nei gazebo di Coldiretti Umbria e Campagna Amica i camminatori hanno trovato ristoro con frutta e prodotti della terra a chilometro zero, segno di un legame vivo tra spiritualità, territorio e custodia del creato.
L’arrivo a Gubbio e la celebrazione liturgica
Nel pomeriggio del 3 settembre la città eugubina ha accolto i pellegrini con la partecipazione anche di cittadini e visitatori. Nel pomeriggio, il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha presieduto la celebrazione eucaristica conclusiva alla Vittorina, culmine spirituale del cammino e ringraziamento per la testimonianza di fraternità offerta dai viandanti.
Il ricordo di padre Paolo Dall’Oglio
La giornata è proseguita con l’incontro “Il sogno di padre Paolo Dall’Oglio: accoglienza, condivisione, dialogo”. La figura del gesuita romano, fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa in Siria e scomparso nel 2013, è stata raccontata attraverso le voci della sorella Cecilia Dall’Oglio, di Gian Maria Piccinelli (presidente dell’associazione Amici di Deir Mar Musa) e Riccardo Cristiano (giornalista vaticanista e fondatore dell’associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio). Interessanti anche il contributo musicale del cantautore Marco Mammoli, la presentazione del progetto #8cento a cura di Antonio Caschetto e la testimonianza personale di Michele Marinangeli, che nel 2008 aveva incontrato padre Paolo a Mar Musa.
Il Premio “Lupo di Gubbio”
Il segno conclusivo della serata è stata la consegna del Premio “Lupo di Gubbio” per la riconciliazione, attribuito quest’anno proprio alla figura di padre Paolo Dall’Oglio. Nella motivazione del riconoscimento, consegnato dal vescovo Paolucci Bedini insieme al sindaco Vittorio Fiorucci, si legge: «Per aver dedicato la vita alla costruzione di ponti tra culture e religioni, incarnando il dialogo come via di pace. Per la scelta radicale di abitare i luoghi del conflitto con la forza mite della fraternità. Per aver testimoniato che accoglienza, custodia del creato e convivenza sono semi di riconciliazione universale. Per averci insegnato che il Vangelo si annuncia soprattutto con la vita donata e con la fiducia ostinata nell’altro. Nel segno di Francesco e dell’incontro con il lupo, riconosciamo in padre Paolo Dall’Oglio un cammino che continua a ispirare il presente e il futuro.».
Un’esperienza di fraternità condivisa
L’edizione 2025 ha confermato il Sentiero di Francesco come una delle iniziative centrali del calendario predisposto dal Comitato “Francesco a Gubbio” – promosso da Comune di Gubbio, Chiesa eugubina e Famiglia francescana – inserendosi a pieno titolo tra i momenti più significativi delle celebrazioni francescane, come ha spiegato ieri l’assessore alla Cultura del Comune di Gubbio, Paola Salciarini.
Verso il 2026
Con la conclusione di quest’anno, lo sguardo si apre già alla prossima edizione: nel 2026, infatti, il pellegrinaggio Assisi–Valfabbrica–Gubbio si svolgerà nell’anno dell’ottavo centenario della morte di san Francesco, richiamando nuovamente pellegrini e comunità a camminare insieme nel segno della pace, della riconciliazione e della fraternità.