Carissimi eugubini,
siamo arrivati al ballottaggio per l’elezione del nuovo Sindaco della nostra comunità, e dopo il duro confronto elettorale che ha creato non pochi contrasti sociali e politici, è quanto mai auspicabile e necessario riscoprire i valori dell’unità e della partecipazione.
Ogni cittadino, e in particolare ogni cristiano, sa che è una sua responsabilità fondamentale esercitare il diritto di voto. Votare non è solo un dovere civico, ma un atto di amore e di servizio verso la comunità. È un’opportunità per contribuire attivamente alla costruzione di una società più giusta, più solidale e più armoniosa.
Anche la nostra città ha bisogno di ritrovare coesione e dialogo attorno alle questioni più importanti. Il nostro nuovo Sindaco, che uscirà dal verdetto delle urne del ballottaggio, dovrà essere capace di superare i personalismi e gli interessi di parte, lavorando per il bene comune e ponendo sempre la politica al servizio dei cittadini.
Nei giorni passati sono stato a Lourdes per accompagnare il treno dei malati che vi si recavano in pellegrinaggio. Ho notato che pur essendo tanti e tanto diversi tra noi, con sguardi e competenze varie, una cosa continuamente ha permesso un cammino comune e la custodia della comunità: tutti erano a servizio degli altri, dei più fragili innanzitutto, del bene di ciascuno e di tutti. Mi è sembrata un’immagine limpida e profonda di convivenza in un contesto ampio e ricco di molteplicità com’è quello della nostra città e del nostro territorio.
In questo cammino, sicuramente sappiamo di poterci ispirare alla luminosa testimonianza di amore del nostro grande vescovo, patrono e protettore sant’Ubaldo, per la sua amata Gubbio. Nella sua vita è forte l’impegno di promozione della pace e della riconciliazione, valori di cui anche oggi, tra noi, abbiamo un grande bisogno. Il suo prezioso insegnamento ci ricorda che solo attraverso l’ascolto reciproco e la collaborazione autentica possiamo costruire una comunità forte e coesa. Il suo esempio ci inviti ad alzare lo sguardo per andare oltre le diversità, perché non diventino divisioni, e a valorizzare le risorse di tanti per lavorare insieme a favore del bene di tutti, a partire dai più bisognosi.
Il vescovo Luciano
60esimo successore di sant’Ubaldo