“Illumina la notte”, la risposta dei giovani eugubini alle ‘tenebre’ di Halloween

 

GUBBIO (29 ottobre 2012) – In preghiera per i Santi della tradizione di casa nostra, piuttosto che rimaneggiare feste strampalate che arrivano da Oltreoceano. E’ la proposta che il Servizio di pastorale giovanile e l’Ufficio di pastorale familiare della diocesi di Gubbio hanno ideato per la notte che precede la Festività dei Santi.

Alle ore 9,30 di mercoledì 31 ottobre sarà il vescovo, mons. Mario Ceccobelli, con la celebrazione della santa messa nella chiesa di San Marziale a iniziare la veglia dei giovani e delle famiglie che si concluderà alle sette del mattino del primo novembre con la recita delle Lodi.

L’iniziativa si chiama “Illumina la notte” e si unisce ai tanti appuntamenti che il mondo cattolico ha organizzato per dare un’alternativa al dilagante fenomeno delle “carnevalate” di Halloween. Fin dal pomeriggio di mercoledì, sulla scalinata della chiesa di Santa Maria in Corso Garibaldi ci saranno un grande striscione e una serie di luci che richiameranno l’attenzione dei giovani sull’appuntamento serale. Poi a San Marziale, tutta la notte sarà animata da preghiere, canti, momenti di riflessione e di testimonianza, con una particolare attenzione all’adorazione eucaristica del Santissimo Sacramento, che sarà esposto fino alle prime luci del mattino, quando l’iniziativa si chiuderà con la recita delle Lodi.

Letteralmente, Halloween mette insieme una serie di parole inglesi che significano “serata di tutti i santi”. Fu papa Gregorio II, nel nono secolo, a trasferire la festa di Ognissanti dal mese di maggio al primo novembre, per contrastare i riti pagani che si celebravano nella notte precedente, sacrificando le cose più care al dio delle tenebre. Per questo – come ricordava don Oreste Benzi, il sacerdote riminese scomparso cinque anni fa – «i sacerdoti druidi andavano in ogni casa per ricevere l’offerta che aveva lo scopo di placare gli spiriti malefici, così non avrebbero maledetto o portato alla sciagura gli abitanti. La domanda era: benedizione o maledizione? Coloro che si rifiutavano di donare l’offerta ricevevano ritorsioni e disgrazie. Anche lungo i secoli questo appuntamento è rimasto tra i più importanti del calendario satanico, oltre che per la stregoneria e lo spiritismo».

Negli ultimi decenni il mondo dell’esoterismo ha trasformato questo avvenimento in un rituale collettivo decisamente commerciale e propagandistico, interessando e coinvolgendo i bambini e i giovani. La domanda originaria si è così trasformata in “dolcetto o scherzetto?”. Il tutto, spesso, con un significato legato all’occultismo e quindi all’esaltazione dell’orrore e della morte.

Nulla a che fare, dunque, con la luce che illumina le vite dei Santi legati alla tradizione cristiana e – nello stesso periodo – alla memoria e al ricordo delle persone care che ci hanno lasciato. Spesso si parla di Halloween dal punto di vista culturale, non tanto per le tante, innocue e curiose rappresentazioni della zucca intagliata, quanto appunto per tutto ciò che sta dietro a questa ricorrenza importata, che da tanti punti di vista – anche in maniera subdola e nascosta – promuove e sviluppa l’adesione al mondo satanico che già ingabbia moltitudini di adolescenti, soprattutto nelle fasce urbane delle più grandi città.

«Già si vedono nella nostra società – ricordava ancora don Benzi – i segni nefasti di questo mondo oscuro che cattura i giovani portandoli a vestirsi di nero, ad ascoltare la musica satanica, a frequentare locali dark, a tatuarsi i simboli del male. Vogliamo che i nostri figli festeggino il giorno di Ognissanti con i demoni, il mondo di satana e della morte oppure con gioia e pace vivendo nella luce?».