GUBBIO (27 agosto 2010) – Proseguono le celebrazioni per l’850esimo anniversario dalla morte del Patrono. Dal primo all’undici settembre, infatti, la Diocesi di Gubbio ricorda questa importante ricorrenza con l’evento più atteso, l’ostensione del corpo del Santo, che verrà portato all’altezza dell’altare della Basilica, e con appuntamenti straordinari di preghiera, veglie e pellegrinaggi.
Le iniziative ubaldiane, che culmineranno con la celebrazione eucaristica per la Traslazione del Patrono l’11 settembre, saranno aperte il 31 agosto, a partire dalle 21 nella basilica di Sant’Ubaldo, dal concerto promosso dalla Cappella musicale Cantores Beati Ubaldi, “In amore di Sant’Ubaldo”, con il contributo di Colacem. Protagonisti il coro e l’orchestra della Cappella musicale della cattedrale di Gubbio, con la partecipazione straordinaria della violinista eugubina Barbara Agostinelli, residente da molti anni a Roma per la sua attività artistica al Teatro dell’Opera, insieme alla soprano Sabrina Morena e al coro di voci bianche Pueri Cantores Beati Ubaldi. La direzione è affidata al Maestro Renzo Menichetti.
«Il programma musicale – spiega il direttore Menichetti – è interamente dedicato all’amore che vince la morte, al sentimento profondo di abbandono a Dio nel momento del dolore, confidando in Lui e nella Vergine Maria; musiche che per testo o costruzione armonica e melodica vogliono trasmettere proprio questa intenzione di speranza e certezza di sostegno: ‘…io sto sul tuo cammino e ti sorreggo. Sorridi e spera, io son l’amore…’».
Il concerto sarà, inoltre, preceduto dall’esibizione degli Sbandieratori di Gubbio nel chiostro del convento e per l’occasione verrà proposta una coreografia nuova sulla musica di “O lume della fede”. Dopo gli Sbandieratori, ci si sposterà in chiesa per la Compieta e a seguire il concerto, al quale parteciperà anche l’ambasciatore del Giappone presso la Santa Sede.
Durante la serata verrà presentata, in prima esecuzione, una composizione di Renzo Menichetti dal titolo “In amore di Sant’Ubaldo”, da cui prende nome il concerto: un brano per violino solista e orchestra composto per Barbara Agostinelli e dedicato «ad una mia cara amica, una signora buona, gentile, generosa, esempio di fede ed operosa cristianità» spiega il Maestro. «La composizione – prosegue – è stata scritta ricercando essenzialmente una linea melodica che potesse trasmettere serenità e pace, quasi un senso di abbandono filiale in Dio per intercessione di Sant’Ubaldo, la cui figura riecheggia in frammenti musicali da tutti noi eugubini conosciuti, ma che solo alla fine si renderanno noti».