La formazione per chi si prende cura: due sessioni nel fine settimana dedicate a catechisti e animatori

Un percorso formativo aperto a catechisti e animatori per trasmettere competenze e buone pratiche a chi si occupa dei bambini e giovani della diocesi. È questo il focus dell’iniziativa “Prenditi cura di me Fare bene il bene”, in programma nei giorni 29 e 30 aprile, presso gli spazi dell’oratorio “Don Bosco” di Gubbio.

Un ambito, quello della formazione, che richiede un coinvolgimento attivo e dinamico da parte degli operatori interessati, per poter arricchire in maniera continua le proprie conoscenze e capacità. Con l’istituzione del Servizio nazionale tutela minori e la successiva costituzione di équipe regionali, anche la Chiesa eugubina ha deciso di organizzare un evento basato sull’educazione socio-affettiva, per trasmettere competenze e modus operandi specifici. A guidare la due giorni di formazione rivolta a catechisti e animatori (dai 16 anni di età) di tutte le realtà parrocchiali, ci sarà Federica Edera, referente diocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, operatrice del servizio regionale tutela minori, insieme a don Mirko Nardelli, vicario parrocchiale di Padule e San Marco e responsabile degli oratori della diocesi.

Si inizia venerdì 29 aprile, alle ore 17, con l’accoglienza e la registrazione dei partecipanti. Alle ore 17.30, avvio dei lavori sul tema “Il bambino al centro dell’agire educativo”. Segue la cena alle ore 19.30 e alle 21.30 si continua con una sessione dedicata all’ascolto e alla condivisione. Nella mattinata di sabato 30 aprile, l’appuntamento è alle ore 8 per una colazione di gruppo. Alle ore 9, inizio dei lavori sul tema “La tutela dei minori e le buone pratiche in parrocchia”. Alle ore 12.30, termine dei lavori. “Educare emotivamente – spiegano i coordinatori del percorso – equivale a fornire strumenti cognitivi, linguistici, abilità sociali, con cui nominare, armonizzare, costruire un mondo di situazioni e di emozioni, che accadono dentro la persona e fra le persone. L’educazione socio-affettiva – puntualizza la dr.ssa Edera – è una metodologia volta allo sviluppo dell’autostima, all’aumento delle capacità relazionali, comunicative, sociali, che favorisce l’incremento della creatività nella risoluzione di problemi, nella presa di decisioni, e nel pensiero positivo. Favorisce inoltre la consapevolezza che il gruppo può realmente essere il luogo dove sperimentare quei valori di solidarietà, giustizia, rispetto per l’altro, che i bambini dovrebbero vivere in famiglia, in parrocchia, a scuola, e nel tempo libero, e gli adulti, in ogni contesto di vita personale e professionale”.

Per aderire all’iniziativa, a conclusione della quale sarà rilasciato un attestato di partecipazione, è necessario iscriversi compilando il form digitale scansionabile dalla locandina oppure raggiungibile attraverso il link https://forms.gle/hmLQkdv4TjukQg449 . Per maggiori informazioni e chiarimenti, è possibile contattare don Mirko Nardelli, al numero telefonico mobile 349 1596125.