GUBBIO (7 agosto 2011) – “Mi hanno invitato i giovani che animano la discoteca e questo invito ha colto in pieno un mio desiderio. Da tempo volevo conoscere questo tipo di ambiente, perché qualcosa deve avere se attira migliaia di giovani”.
Il vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, spiega così l’inedita iniziativa che lo ha portato a trasformarsi per una notte nel disc-jockey ospite del locale Aqua Village. “Ero davvero curioso di sapere cosa c’è che fa diventare un luogo come questo così importante per i giovani”.
Mons. Ceccobelli arriva nella discoteca intorno alla mezzanotte, quando ancora il locale è chiuso al pubblico che comincia a entrare mezz’ora più tardi. In poco tempo si popola, in particolare di giovanissimi, e qualcuno – incuriosito dalla figura del vescovo – gli si avvicina per scambiare qualche parola.
“Spero che passi nei giovani la sensazione che la Chiesa e il Vescovo che la rappresenta – confida mons. Ceccobelli tra un colloquio e l’altro – non sono lontani, ma vogliono essere presenza vicine. Vorrei allacciare rapporti e mettermi a disposizione di chi vuole parlare, di chi cerca qualcosa in più, di chi può avere qualche nostalgia. Sono qui per far capire che, se i giovani vogliono conoscere e comunicare, io sono a disposizione”.
Inevitabile e comprensibile un po’ di distanza e di freddezza tra i giovani che via via cominciano ad affollare la discoteca e il presule seduto in uno dei salottini a bordo pista. Ma tutto si scioglie quando, dopo una mezz’ora di brani mixati dal “resident DJ” sale in console la “guest star” della serata, annunciata come si conviene dai proclami roboanti del “vocalist”, che presenta mons. Ceccobelli come la novità assoluta, l’ospite d’eccezione, l’inedito in discoteca.
“Benvenuti a tutti – esordisce il vescovo di Gubbio – io sono contento di stare qui con voi. Vi propongo qualche canzone, quelle della mia gioventù, e nel caso non vi piacciano, possiamo sospendere subito il brano e cambiarlo”.
Le ultime parole al microfono viaggiano già sulle note della “Diana” di Paul Anka e in pista ballano davvero tutti. “Questa canzone ha letteralmente segnato la mia gioventù – confida poi Ceccobelli – perché era la più gettonata nei juke-box quando andavo a scuola”.
La “play-list episcopale” continua sulle note dei “24 mila baci” di Celentano, di “Yellow submarine” dei Beatles, “Cuore matto” di Little Tony, “Stasera mi butto”, “I Watussi”, “Fatti mandare dalla mamma”, “Azzurro” e altri, fino alla chiusura del singolarissimo DJ ospite con “Cuando calienta el sol”, per rimanere agli anni Sessanta.
“Grazie, cari giovani, per avermi fatto vivere questo bel momento insieme a voi – commenta il Vescovo prima di lasciare microfono, cuffie e mixer audio – perché la musica è un veicolo straordinario. Auguri e buona serata”.
Prima di abbandonare il locale, intorno alle due di notte, mons. Ceccobelli esprime un giudizio positivo sull’idea nata dal “pierre” Alessandro Scalamonti e dal sindaco di Gubbio, il 31enne Diego Guerrini. Era toccato a lui, qualche giorno fa, aprire questa singolare “sfida” fra DJ ospiti, che – oltre al Vescovo – potrebbe portare in console anche il capitano della compagnia Carabinieri di Gubbio, Pierangelo Iannicca, e il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi.
“Condivido in pieno l’iniziativa del sindaco – commenta Ceccobelli – perché anche così si possono avvicinare le istituzioni alle persone, in particolare ai giovani”.
Il Vescovo, colletto bianco alla camicia e croce pettorale ben in vista per tutta la serata, si presta ancora a qualche richiesta dei giovani di fare foto insieme a lui e poi – a notte inoltrata – lascia la discoteca, mentre sono ancora tante le persone che stanno entrando.