Tra poco più di una settimana le diocesi dell’Umbria daranno il via all’Assemblea ecclesiale
regionale dal tema “Perché la nostra gioia sia piena (1 Gv 1,4). L’annuncio di Gesù
Cristo nella terra umbra”. L’evento si terrà a Foligno, presso il complesso parrocchiale
di San Paolo e nei locali di altre parrocchie della città, il 18 e il 19 ottobre. È la
risposta delle comunità ecclesiali umbre all’appello che papa Francesco lanciò
ai delegati della Chiesa italiana a Firenze nel 2015: rileggere ed approfondire
l’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium per attuare quella sinodalità che sta tanto a
cuore al Pontefice.
«Questa Assemblea – afferma mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia
e presidente della Conferenza episcopale umbra – sarà l’occasione per riflettere
insieme su come dare nuovo vigore all’annuncio della gioia del Vangelo nelle nostre
belle vallate umbre. Questo richiede certamente un tempo di riflessione, di ricerca, di
lettura della realtà e nello stesso tempo una fantasia ispirata dallo Spirito che permetta
di individuare alcune linee di azione pastorale per entrare oggi sempre di più nel
tessuto sociale dell’Umbria e portarvi la luce, la forza e la fecondità del Vangelo. Noi,
infatti, crediamo che per le donne e gli uomini del nostro tempo il Vangelo abbia
ancora qualche cosa da dire per rendere bella e buona la vita». Prosegue mons.
Boccardo: «Siamo tutti mendicanti di gioia, non effimera o superficiale, ma che nasce
da un sentirsi conosciuti, amati e accolti da Cristo e che ci permette di affrontare
il percorso della vita, non sempre facile, con una luce interiore che accompagni e
sostenga la fatica e la speranza delle persone. Ci piacerebbe che gli umbri possano
condividere il tesoro prezioso che noi cristiani abbiamo ricevuto e del quale siamo
custodi ed amministratori. Questa Assemblea, sulla spinta alla conversione missionaria
che il Papa ci suggerisce, sarà l’occasione per uscire e andare incontro alla società
umbra e raccontare quanto è bello essere discepoli di Gesù».
Le Chiese dell’Umbria, che saranno rappresentate da oltre 400 delegati, giungono a
celebrare l’Assemblea dopo un cammino di preparazione di due anni.
«Era l’autunno 2017 – racconta don Luciano Avenati, parroco dell’Abbazia di
Sant’Eutizio in Preci e coordinatore della segreteria dell’assise – quando un primo
gruppo, che rappresentava l’intera regione, senza incarichi ancora precisi, si è
incontrato per parlare di quale significato, finalità e contenuti dare all’Assemblea.
Poi, è stato scelto il tema, è nata una segreteria che si è riunita una decina di volte
in questi due anni. Ad ogni Diocesi è stato mandato un Instrumentum laboris e delle
schede di lavoro su alcuni aspetti urgenti per l’annuncio della gioia del Vangelo:
vivere la Chiesa; gli adulti e la fede; i giovani e la fede; fede e vita, gli affetti; fede e
vita, il lavoro e il tempo libero; fede e vita, le fragilità; fede e bene comune, politica e
solidarietà. Su queste tematiche parrocchie, zone pastorali e vari organismi diocesani
hanno fatto un lavoro capillare e interessante, reale ed onesto di lettura della realtà.
Come segreteria – prosegue don Avenati – abbiamo raccolto il materiale giunto
dalle diocesi, lo abbiamo armonizzato ed inviato ai relatori che interverranno il 18
pomeriggio: il prof. Luca Diotallevi, ordinario di sociologia, e mons. Franco Giulio
Brambilla, vescovo di Novara e vice presidente della Conferenza episcopale italiana.
Quindi la loro relazione – afferma don Luciano – non sarà generica e che possa andar
bene per tutti, ma sarà calata esclusivamente sulla realtà ecclesiale umbra. Poi, i
delegati, sulla base di questi interventi, si riuniranno in sette tavoli di lavoro sulle
stesse tematiche affrontate a livello diocesano: l’obiettivo però non sarà quello di
leggere la realtà, cosa già fatta, ma di indicare dei percorsi pastorali che le Chiese
umbre dovranno seguire nel prossimo futuro».
All’Assemblea, oltre ai delegati diocesani, parteciperanno anche i responsabili delle
Commissioni pastorali della Ceu, membri delle comunità religiose, delle associazioni
e dei movimenti. Prenderanno parte anche rappresentanti delle Istituzioni civili, del
mondo sociale, culturale e dei media.