Carissimi fratelli, la parola di Dio della seconda domenica di Quaresima ci ha aiutati a non scandalizzarci della tribolazione che può colpirci, come in questi giorni, certi della gloria della risurrezione che Cristo ci ha conquistato sulla croce, dobbiamo purtroppo accogliere indicazioni governative ancora più ristrette circa l’esercizio del nostro ministero pastorale, almeno fino al prossimo 3 aprile. Disposizioni che sono state confermate da un comunicato della Conferenza episcopale italiana e da uno della Conferenza episcopale umbra.
Da subito sono sospese tutte le messe, feriali e festive, con la partecipazione dei fedeli. Ogni sacerdote può ovviamente celebrare in privato, a porte chiuse. Di conseguenza sono sospesi anche tutti gli altri momenti di preghiera che prevedano la presenza di più persone in luoghi ristretti. Nel caso di funerali si possono celebrare solo le esequie, senza la messa, secondo il rito consueto, al cimitero con la sola partecipazione dei familiari stretti.
Ai fedeli che desiderano, indirettamente, poter vivere il momento della celebrazione eucaristica, cercheremo di consigliare alcune modalità semplici per collegarsi alla celebrazione quotidiana e soprattutto domenicale, attraverso gli strumenti della comunicazione, per invitarli in questo tempo di forzato digiuno eucaristico, ad unirsi spiritualmente, nel silenzio, nella preghiera personale e familiare, e nella meditazione della parola, alla preghiera della Chiesa che in nessun modo viene interrotta.
Vi chiedo invece di moltiplicare in questi giorni, nelle vostre comunità, la creatività dell’azione caritativa, che è il frutto più bello di una vita alimentata dall’eucaristia. Cercate di individuare le situazioni di bisogno del vostro territorio e soccorretele coinvolgendo i fedeli. Ricordatevi delle persone sole, degli anziani e degli ammalati che avessero necessità anche di piccoli aiuti (la spesa, le medicine…). Aprite gli occhi e il cuore verso le famiglie affaticate dalla sospensione della scuola dei figli, o di quelle con figli disabili che subiscono la chiusura delle iniziative di volontariato e delle strutture socio-assistenziali. Il tempo che questa emergenza libera per noi sia consacrato a Dio e al suo popolo!
Don Luciano, Vescovo