Processione Cristo Morto, il Vescovo: “Nel mondo, basta con la morte degli innocenti!”

È stata un’omelia forte, vibrante ed emozionante, quella pronunciata dal vescovo Luciano Paolucci Bedini nella chiesa di San Domenico al termine della Processione del Cristo morto, nel Venerdì Santo. Ecco il testo integrale della meditazione proposta ai tanti fedeli presenti…

Nel progetto di Dio per la liberazione dell’umanità dal male, la morte di Gesù sulla croce doveva essere l’ultima. L’ultima ingiusta condanna di alcuni uomini su altri uomini loro fratelli. L’ultimo innocente consegnato a una morte crudele per l’interesse di pochi. L’ultima violenza gratuita usata dai forti sugli indifesi. L’ultimo abuso di potere dei ricchi e dei grandi sui piccoli e i poveri. Sulla croce di Gesù – in quel sacrificio di amore infinito che prende su di sé ogni nostra malvagità, la inchioda per sempre al giudizio della storia e la sottopone definitivamente all’unico vero potere della misericordia di Dio Padre – la morte ha la sua ultima parola.

Eppure l’umanità deve ancora sopportare lo scempio della violenza e della morte che si abbatte – quasi senza contrasto e a volte persino ignobilmente giustificata – sempre e solo sugli innocenti, i fragili, i piccoli e i poveri. Assurdo spettacolo quotidiano che ha quasi stordito e abituato le nostre coscienze. Non c’è luogo, di questa nostra meravigliosa casa comune, che non sia ferito dalla stoltezza dei malvagi. Sono diventati duri gli sguardi, duri i pensieri, taglienti le parole, pesanti i gesti, i cuori si chiudono. Tra noi si parla per giudizi che sono condanne. Si teme di ascoltare le ragioni degli altri. Si esprimono sentenze senza appello. Si istruiscono, alle spalle del prossimo, nel parlare male, veri e propri processi di morte. Troppo spesso anche a noi fa comodo essere tra i tanti anonimi della folla che condannava Gesù e gridava, senza piena consapevolezza: “crocifiggilo”!

Ma i nostri canti e i nostri passi di stasera vogliono dire altro. Se si sceglie di onorare il corpo martoriato di Cristo deposto dalla croce è perché riconosciamo che da quella vita – consegnata alla morte per amore nostro – scaturisce l’unica sorgente della nostra esistenza. Se un poco ci siamo lasciati toccare dal dolore di Gesù – che muore schiacciato dal nostro male e dal lamento lacerante di Maria sua e nostra madre, che piange il dramma della perdita di ogni figlio – non possiamo ancora tollerare che nel mondo si continui a dare la morte a tanti fratelli innocenti, con tanta gratuita crudeltà, senza la minima ombra di ravvedimento.

Come uomo, come cristiano e come vescovo, non sopporto più di stare a guardare in silenzio, quasi distratto, tutto questo amaro spettacolo di morte. Voglio dire basta! E chiedo a voi tutti di dirlo con me, davanti al sacrificio del Signore Gesù per noi. Basta con le guerre! Con l’uccisione indiscriminata di tanti fratelli innocenti, uomini e donne, anziani e bambini. Basta con lo sfruttamento delle ricchezze dei paesi poveri! Con la corruzione di coloro che vendono la vita degli indifesi per guadagni occulti e il benessere di pochi. Basta con le porte chiuse in faccia a chi fugge dal proprio paese per cercare una vita migliore! Basta con il lavoro insicuro e mal pagato. Basta con gli abusi sui bambini e le minacce alla vita dei giovani. Basta con la violenza degli uomini sulle donne, con la prevaricazione sugli anziani e sui più vulnerabili. Ci basta solo la morte di Gesù, per raccogliere tutte le morti del mondo, e liberarci una volta per sempre da ogni contagio di male.

Signore Gesù, la tua morte ci è preziosa. Risveglia in noi la gratitudine e l’amore per la vita, per ogni vita, in ogni stagione dell’esistenza. Non permettere mai che siamo operatori di morte verso i nostri fratelli. Donaci la forza del tuo Spirito per diventare custodi e difensori della vita di tutti. Amen.

don Luciano, vescovo