E’ una domenica di solidarietà. Il 6 giugno riparte nelle chiese la colletta del fondo Ceu

 

GUBBIO (4 giugno 2010) – Ricomincia nella domenica del Corpus Domini la colletta delle chiese umbre per rifinanziare il Fondo di solidarietà destinato alle famiglie colpite dalla crisi economica. Anche nelle circa quaranta parrocchie della Diocesi di Gubbio, domenica 6 giugno, si potrà compiere questo gesto di solidarietà per contribuire alla seconda stagione della raccolta fondi. L’iniziativa, attivata a livello regionale il 29 marzo 2009, ha permesso di distribuire la quota spettante alla Diocesi di Gubbio, pari a70.685 euro, versata secondo una stima della Caritas da oltre 45mila fedeli delle parrocchie del territorio. In Umbria il fondo ammonta a più di 1milione e 300mila euro e ha permesso di sostenere 600 famiglie in difficoltà.

La commissione diocesana di Gubbio composta da cinque membri nominati dal vescovo mons. Mario Ceccobelli, ha esaminato nel giugno 2009 il primo gruppo di richieste. «Le prime sei famiglie – spiega Luca Uccellani, presidente della Caritas cittadina e della commissione diocesana per il Fondo di solidarietà – hanno cominciato a ricevere il contributo deliberato dal consiglio di gestione regionale già all’inizio di luglio. A febbraio 2010 la quota diocesana del Fondo risultava già totalmente impegnata. Con il mese di aprile 2010, 21 famiglie hanno terminato di ricevere il contributo mentre sette nuclei lo prenderanno fino a giugno».

Sono dunque 28 i nuclei familiari (10 italiani, 18 stranieri) della Diocesi di Gubbio, particolarmente disagiati, che hanno avuto accesso al Fondo di solidarietà, a fronte di 59 richieste avanzate. Ventotto di esse, rispondenti ai criteri di accesso, sono state inoltrate al consiglio di gestione regionale che le ha finanziate tutte.

«Considerato il numero di richieste presentate e la quota a disposizione della nostra Diocesi, si è deciso di richiedere il contributo per un massimo di sei mesi» prosegue Luca Uccellani. Pertanto 17 famiglie – fanno sapere dalla Caritas – hanno ricevuto un contributo di 500 euro mensili (di queste una ha ricevuto il contributo solo per  2 mesi per il venire meno delle condizioni d’accesso necessarie), 3 nuclei una quota pari a 400 euro mensili, sette famiglie 300 euro e, infine, una famiglia 250 euro per 5 mesi (la cifra e il tempo più brevi sono dipesi dalla quota residua del Fondo).

I vescovi delle otto Caritas diocesane dell’Umbria fanno appello, in modo particolare, ai rappresentanti delle istituzioni civili e politiche, delle organizzazioni sindacali e del lavoro, al mondo imprenditoriale e a quello finanziario (Istituti di credito e Fondazioni bancarie), affinché diano il loro significativo contributo.

Le Caritas, oltre ad invitare tutti, credenti e non credenti, a questo ulteriore gesto di solidarietà a favore di chi è in difficoltà a causa della perdita del lavoro, sottolineano l’importanza dell’iniziativa, cioè «essere concretamente vicini alle famiglie ripensando ai nostri stili di vita». «Il mondo, in questo momento – aggiungono – ascolta più volentieri i testimoni che i maestri: insegniamo anche ai nostri giovani, ai nostri bambini a condividere ed avere questa urgenza di comunione che passa anche non comperando la merendina tutte le mattine o ricaricando il cellulare tutte le settimane. La crisi sarà un’occasione per la nostra Chiesa se riuscirà a seminare nel cuore di ogni uomo il desiderio di essere felice non consumando ma condividendo».