Caritas Diocesana Gubbio
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Nel 2017 la Caritas diocesana ha amministrato complessivamente €. 554.000 che ha utilizzato per attività a favore di situazioni di bisogno, in gran parte all’interno del territorio diocesano.
Di tale importo ha gestito direttamente €. 105.000 della quota dell’8xmille, che la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha assegnato alla Diocesi di Gubbio; tramite il progetto “Famiglia, cantiere di speranza”, finanziato dalla Caritas Italiana sempre con l’8xmille, la Caritas diocesana ha beneficiato di risorse per €. 100.000.
La Caritas Italiana – ancora grazie ai Fondi dell’8xmille – ha inviato ulteriori €. 20.000 (come rimborso di contributi erogati dalla Caritas diocesana nel 2016) del “Progetto Anticrisi”, una delle iniziative messe in campo dai Vescovi italiani per fronteggiare gli effetti della crisi economica sulle famiglie più vulnerabili.
Dalle offerte di suffragio in occasione dei funerali (i cosiddetti “cartelloni”) sono arrivati
€. 22.000 e da altre donazioni, senza finalità specifiche, €. 7.000.
Nel 2017 sono stati erogati €. 39.800 di contributi economici per bisogni vari: pagamento di bollette, affitti e altre spese abitative; buoni spesa, buoni farmaci e altri aiuti sanitari; buoni per libri, abbonamenti autobus e altre necessità legate alla frequenza scolastica.
Attraverso la Caritas, sotto forma di anticipi, sono inoltre transitati €. 54.500 di sussidi che il Comune di Gubbio ha concesso a persone in grave difficoltà economica.
La Caritas ha partecipato con €. 30.000 al progetto “Sostegno alle situazioni di povertà nel Comune di Gubbio”, attivato per sostenere le famiglie che non riescono a pagare affitti e bollette, e finanziato anche dal Comune di Gubbio (30.000 euro) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (100.000 euro), oltre che con l’apporto del Cesvol di Perugia. Attraverso tale progetto, in cui la Caritas svolge anche la funzione di tesoriere, sono stati erogati aiuti per €. 162.000, per oltre il 50% a famiglie di cittadinanza italiana.
Anche nel 2017 è continuato il sostegno all’Aratorio Familiare, l’associazione di famiglie la cui nascita è stata promossa dalla stessa Caritas diocesana, in collaborazione con il Comune di Gubbio. L’Aratorio ha avviato da alcuni anni un’esperienza di agricoltura solidale che coinvolge molte persone che vivono situazioni di povertà e marginalità. L’impegno economico di €. 25.000 ha permesso, tra l’altro, l’apertura di una piccola struttura di prima accoglienza presso la sede dell’Aratorio stesso.
La collaborazione con i Comuni di Gubbio e di Umbertide per l’ambito dei Servizi Sociali, che prevede anche la presenza di un operatore Caritas presso l’Ufficio di Cittadinanza del Comune di Gubbio e di un altro presso il Centro di prima accoglienza “J. Masslo” del Comune di Umbertide, ha comportato un contributo complessivo da parte delle due istituzioni di €. 31.000.
La Caritas diocesana ha inoltre gestito – attraverso le operatrici della cooperativa sociale “Il Sicomoro” – il servizio di sostegno scolastico “La farfalla”, per il quale il Comune di Gubbio ha messo a disposizione €. 7.000. L’ attività, che si è svolta in collaborazione con le parrocchie di Padule, Semonte e Casamorcia, e con l’Associazione “Semonte”, ha coinvolto più di 60 tra bambini e ragazzi e ha beneficiato dell’apporto di circa 15 volontari.
Grazie al contributo di un insegnante volontario, ha funzionato presso la sede di S.Pietro un corso base di italiano per stranieri frequentato da una decina di persone.
Presso la sede dell’Aratorio Familiare e in collaborazione con l’associazione stessa, ha funzionato lo “Spazio Donna”, un’esperienza di incontro e integrazione alla quale hanno partecipato una decina di donne italiane e straniere che hanno svolto attività manuali e creative.
Con fondi regionali della Legge 286 (€.6.000 ), la Caritas ha realizzato, insieme al Comune di Gubbio e alla cooperativa sociale “Il Sicomoro”, e in collaborazione con alcune Associazioni giovanili locali, la manifestazione culturale “ThisIntegrazione”.
Nel 2017 sono stati inviati alla missione diocesana in Bolivia €. 23.900, di cui €. 11.900 grazie alle attività organizzate dai giovani che, negli anni scorsi, hanno fatto un’esperienza di servizio nella missione stessa, ed €. 12.000 raccolti durante la Quaresima di Carità “Alzati e cammina!”, finalizzata a potenziare il servizio di fisioterapia operante nella missione.
In favore della casa di accoglienza della Caritas Umbra in Kosovo sono arrivate donazioni per
€. 43.000; di questi €. 15.000 relativi al progetto di sostegno a distanza.
In favore delle popolazioni umbre colpite dal terremoto del 2016 sono stati raccolti €. 6.500.
Per quanto riguarda l’aiuto alimentare, il centro diocesano nel 2016 ha operato 1.815 interventi, per un totale di 106 quintali di cibo, di cui hanno beneficiato circa 3.600 persone. Inoltre, grazie al cibo donato dai supermercati Coop di Gubbio e Umbertide e da altri esercizi commerciali, ed a quello arrivato dal punto fisso di raccolta situato presso il supermercato Emi di Gubbio, è stato possibile sostenere in modo continuativo, attraverso una consegna a domicilio, circa 60 famiglie in grave difficoltà economica. Il servizio è stato garantito dal lavoro di una quindicina di volontari.
Dalla colletta del Banco Alimentare (25 novembre 2017) e da quella promossa dalla Coop di Gubbio (8 luglio 2017) sono arrivati complessivamente 65 quintali di cibo.
Altri aiuti alimentari sono stati assicurati attraverso alcune Caritas parrocchiali e zonali che hanno ritirato mensilmente viveri presso il Banco Alimentare dell’Umbria.
Il centro diocesano di distribuzione vestiario, situato presso la parrocchia di S. Agostino, ha distribuito quasi 4.000 pezzi tra vestiario per adulti, bambini e neonati, e biancheria e articoli per la casa.
Relativamente al servizio di avviamento al lavoro, sono circa 90 le persone che sono riuscite a trovare un’occupazione, nella stragrande maggioranza dei casi come assistenti familiari o collaboratrici domestiche.
Come negli anni scorsi, anche nel 2017 la Caritas diocesana ha proposto e promosso esperienze, in Italia e presso le missioni diocesane in Bolivia e in Kosovo, per far conoscere e vivere realtà (comunità, associazioni, cooperative…) vicine a situazioni di povertà ed emarginazione sociale; le persone coinvolte sono state complessivamente una cinquantina.
Abbiamo voluto fornire questi dati non solo per una questione di trasparenza ma anche per far cogliere che si tenta di realizzare una solidarietà concreta, che prova ad incontrare le persone nei loro bisogni e nelle loro sofferenze. E’ bene tuttavia ricordare che la Caritas non è un ente benefico o una sorta di “servizio sociale parallelo”, ma un organismo pastorale della Chiesa con una funzione primariamente educativa nei confronti della comunità ecclesiale e di stimolo per tutta la comunità civile; non un’associazione alla quale è delegata la solidarietà ma piuttosto una sorta di “lievito” che cerca di far crescere in ognuno uno sguardo attento e sollecito verso gli ultimi.
Dietro questi numeri ci sono le situazioni di sofferenza (spesso silenziosa) vissute da tante nostre famiglie, sia a causa della crisi economica che continua a farsi sentire pesantemente – soprattutto nel nostro territorio – che per condizioni di malattia o emarginazione sociale. In questa situazione c’è però una comunità che non si gira dall’altra parte davanti ai suoi membri più deboli, ma neppure nei confronti di realtà geograficamente lontane, in un mondo che si è fatto molto più vicino ma spesso, come ci ricorda papa Francesco, anche più indifferente.
Vorremmo, infine, che dietro ai numeri si colga lo sforzo che la Caritas fa per affrontare le emergenze insieme ad altre realtà, sia pubbliche che private. Questo non solo per un discorso di ottimizzazione delle risorse – peraltro sempre più scarse – ma anche per uno stile che sia solidale e collaborativo già nelle modalità operative.