Furto di opere d’arte a Scheggia. La Diocesi: “dei parroci la responsabilità di vigilare”

 

GUBBIO (9 settembre 2010) – Nuovo furto di opere d’arte sacra sul territorio della Diocesi. Nei giorni scorsi sono scomparse dalla chiesa parrocchiale dei santi Filippo e Giacomo di Scheggia due tavolette poste sulle pareti del presbiterio. Rappresentavano una “la Resurrezione” (cm 43×45) e l’altra “la Crocifissione” (cm 41,5 x 47,5), di autore ignoto del sec. XVI; due splendidi dipinti su tavola recentemente restaurati.

Le opere, con ogni probabilità, sono state trafugate nella notte tra il 3 e il 4 settembre scorsi, ma sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Gubbio. Un episodio che si ripete a distanza di un paio d’anni: dalla chiesa di san Domenico, nel quartiere di san Martino, scomparsero infatti due pregiati candelieri dall’altare.

Nella speranza che le forze dell’Ordine possano recuperare quanto prima le opere trafugate – spiega Paolo Salciarini, responsabile ufficio diocesano Beni culturali – , legate anche alla storia di quella comunità, ci viene spontaneo un forte richiamo ai parroci per una maggiore attenzione sull’uso dei sistemi di allarme che oggi sono posti in quasi tutte le chiese, perché nel territorio della nostra diocesi è nato ed è cresciuto, lungo i secoli, un patrimonio artistico di eccezionale portata sotto il profilo quantitativo e qualitativo”.

Un’esortazione è rivolta anche ai consigli pastorali e per gli affari economici. “E’ evidente – prosegue Salciarini – che forti sono le responsabilità di chi questo patrimonio deve tutelare, conservare, recuperare, utilizzare e far conoscere, ma tale responsabilità grava anzitutto sulle comunità cristiane, in particolare sui consigli pastorali e per gli affari economici, che di tale patri­monio sono in grado di cogliere non solo il valore artistico, storico e culturale, ma anche la funzione di evocazione e di comunicazione della Verità del mistero cristiano”.

Sentimenti di amarezza, di sconforto e di delusione sono stati espressi anche dal vescovo, Mario Ceccobelli, che più volte aveva sollecitato il parroco e la comunità di Scheggia a difendere le due preziose opere dal pericolo di furto. “Questo sciagurato gesto – afferma il pastore della chiesa eugubina – sia di monito per tutti coloro che hanno il dovere di conservare il grande patrimonio artistico lasciato dai padri, affinché moltiplichino gli sforzi per metterlo al sicuro”.