Pastorale e unità: il vescovo Luciano nomina i sacerdoti che lo affiancheranno nel governo diocesano fino al 2028

Eletto il nuovo Consiglio presbiterale

Dopo le nomine a Città di Castello, il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha rinnovato anche il Consiglio presbiterale e il Collegio dei consultori della Chiesa eugubina, all’inizio del secondo quinquennio alla guida della diocesi. Il Consiglio presbiterale dal 2023 al 2028 sarà composto dai membri eletti tra i sacerdoti: don Fabricio Cellucci, don Leonardo Giannelli, don Edoardo Mariotti, don Francesco Menichetti e don Armando Minelli. Ci sono poi i componenti di diritto per il loro ufficio, cioè il vicario generale, don Mirko Orsini, e il vicario episcopale per la vita religiosa, fra Marco Freddi. Infine, i membri di nomina vescovile: don Marco Cardoni e don Gaetano Bonomi Boseggia.

Il vescovo Luciano durante una celebrazione nella basilica di Sant’Ubaldo

Designati anche i sacerdoti membri del Collegio dei consultori

Anche il Collegio dei consultori ha scadenza quinquennale ed è stato dunque rinnovato. Ora è composto dal vicario generale, don Mirko Orsini, che sarà anche segretario, dal vicario episcopale per la vita religiosa, fra Marco Freddi, e da don Leonardo Giannelli, don Armando Minelli, don Marco Cardoni, don Gaetano Bonomi Boseggia. Compiti e funzioni dei due organismi sono stabiliti e definiti dalle normative canoniche e riguardano la collaborazione prestata al Vescovo nel governo della diocesi.

Le indicazioni del vescovo Luciano

“Per gli anni di lavoro che si trovano di fronte – spiega il vescovo Paolucci Bedini – ho dato ai due organismi, sia nella diocesi di Gubbio sia in quella di Città di Castello, tre questioni in particolare da approfondire. La prima è quella di rivedere la struttura diocesana sul territorio, quindi la suddivisione in parrocchie e zone, valutando l’articolazione su comuni, centri urbani e periferie, e quindi anche la presenza di sacerdoti e diaconi. La seconda grande questione è quella del rivedere, interpretando la presenza della Chiesa nella vita di oggi, l’organizzazione della pastorale sui territori diocesani. Non ho mai apprezzato appieno questa specializzazione e suddivisione delle varie pastorali in uffici e compartimenti spesso ‘stagni’. In realtà, la pastorale è una sola e ha bisogno di un coordinamento tra tutti gli ambiti, specie quelli più sensibili, sul fronte dell’evangelizzazione tra la gente.

La terza questione che ho messo sul tavolo dei vari consigli di Gubbio e Città di Castello è proprio il cammino e il percorso verso l’unità tra queste due Chiese sorelle. Quindi, l’obiettivo è quello conclude il vescovo Luciano di studiare insieme quali passi fare, come creare le condizioni perché queste due Chiese, nel rispetto della loro storia e delle loro peculiarità, possano però andare verso una piena unificazione”.