Premio Bandiera ‘08: mons. Bottaccioli “racconta” il cardinale Ennio Antonelli

 

GUBBIO (15 febbraio 2009) – In occasione della consegna del “Premio Bandiera – Gubbio 2008” a Sua Eminenza il cardinale Ennio Antonelli, il vescovo emerito di Gubbio, monsignor Pietro Bottaccioli, è stato invitato a pronunciare la relazione di presentazione dell’illustre Pastore della diocesi eugubina dal 1982 al 1988. Ecco il testo integrale dell’intervento, da considerarsi sotto stretto embargo fino all’effettivo pronunciamento e comunque da confrontare con l’esposizione pubblica dello stesso, presso la Sala Trecentesca di Palazzo Pretorio a Gubbio.

Alla massima onorificenza della cittadinanza onoraria, che l’attuale amministrazione comunale ha già conferito a Sua Eminenza Reverendissima il cardinale Ennio Antonelli, si aggiunge oggi come un fregio particolare il “Premio Bandiera”. Nella sintetica motivazione del nuovo attestato di stima e di affetto si esaltano la ricchezza dell’umanità e della spiritualità del porporato.

Già prima di venire tra noi come Vescovo aveva colto l’ammirazione e la simpatia dei giovani studenti del nostro liceo “Mazzatinti” dove Egli, dall’anno scolastico 1973-74 all’anno 1975-76, li aveva innamorati con l’insegnamento di Storia dell’arte. Era l’insegnante più stimato e amato. Un anno chiesero che fosse commissario interno agli esami di maturità. Si pensi che l’attuale insegnante di Storia dell’arte al liceo, la professoressa Patrizia Martini, allora sua alunna, fu così presa dalla materia che volle dedicarsi al suo insegnamento.

Oh, se ricordo il mio liceo in Assisi! Era una vera baraonda quando il professore si affannava a descrivere il panneggio dei personaggi: era la sua specialità! Mentre l’alunno che aveva chiamato a indicare con la canna l’oggetto della spiegazione indicava tutta un’altra cosa…

Che differenza, con il prof. Antonelli, tutti erano presi. La illustrazione delle sue diapositive era un diletto, particolarmente poi quando nelle gite scolastiche li guidava a visitare dal vivo le opere d’arte nei musei.

Questo amore per l’arte, se era una sensibilità innata del prof. Antonelli, essa era stata seriamente coltivata lungo il curriculum degli studi classici, portati avanti nel liceo del Seminario regionale di Assisi e poi nella Pontificia università lateranense, dove Egli ha compiuto con lode gli studi di Filosofia e di Teologia e in seguito nell’Università di Perugia dove si è brillantemente laureato in Lettere classiche e così anche nei preziosi anni di insegnamento di Lettere e Storia dell’arte nei licei e nell’Istituto d’arte e di Teologia dogmatica nell’Istituto teologico di Assisi e nelle scuole diocesane di Teologia dell’Umbria.

Ricordo una conversazione a tavola, presso il Seminario regionale, in cui l’arcivescovo Pagani gli prospettava la possibilità dell’episcopato e il prof. Antonelli se ne scherniva, non semplicemente per umiltà, ma anche perché sosteneva che lo studio e l’insegnamento erano il suo mondo vitale.

Eletto Vescovo di Gubbio il 25 maggio 1982 giunse tra noi il 29 agosto, in una giornata veramente torrida, bagnato di sudore, tanto da chiedermi, fungevo da cerimoniere, di togliersi la veste paonazza di cerimonia per indossare sulla camicia il camice con i paramenti per la celebrazione.

Ma già da quel primo momento, dalla semplicità dell’approccio, dalla prima omelia, la nostra gente ne colse, con la schietta umanità la capacità di parlare al cuore degli ascoltatori. E iniziò a intrecciarsi quel caldo, immediato colloquio con lui, incoraggiato sempre dal suo più aperto sorriso, negli incontri personali e di gruppo, nelle parrocchie in occasione delle varie celebrazioni, nella sua casa quando la sua accoglienza era preceduta dall’accoglienza sempre paziente e gentile dei suoi genitori.

Avemmo la gioia di riprendere con lui le solenni celebrazioni centenarie ubaldiane, le ultime erano state quelle dell’VIII Centenario della morte di Sant’Ubaldo nel 1960 con il vescovo Ubaldi. In massa e con il solito fervore, gli eugubini vi parteciparono: per l’occasione Egli chiese che il Papa ci parlasse, il Papa a cui Egli aveva passato degli appunti sulla vita del Santo mettendone in risalto la sua missione di pacificatore. Da questi appunti il Santo Padre, Giovanni Paolo II, seppe cogliere quell’appellativo: “Ubaldo, Santo della riconciliazione” che il Consiglio comunale della Città ha unanimemente voluto inserire nel nuovo Statuto del Comune e che rimane a segnare la profonda fisionomia del Santo e il riferimento autentico per una vera devozione che vada oltre il sentimento immediato.

5Ma mentre con bontà guidava la diocesi, contemporaneamente era assorbito da un lavoro su piano nazionale. Non so se qualcuno di voi abbia visto nell’orto una decina di cipressi piantati in cerchio che era diventato il suo chiostro in cui Egli ha passato ore e ore, in corrispondenza con tutti i Vescovi d’Italia, per preparare le oltre seicento pagine del Catechismo per gli adulti credenti e non credenti, dando ragione della fede della Chiesa, non imposta ma proposta, in uno stile letterario pulito, sereno e accattivante e arricchito di una serie appropriata di immagini d’arte. Un testo non solo teorico ma che accompagna con itinerari di riflessione e di preghiera il suo approfondimento vitale. Quello che Egli provò con i famosi Centri di ascolto che cercavano di coniugare la dottrina con l’esperienza di vita nei diversi gruppi volontari in seno alle famiglie.

Il Catechismo “La verità vi farà liberi” non lo terminerà a Gubbio ma durante l’episcopato perugino a cui Egli fu assunto alla morte dell’arcivescovo Pagani nel 1988, e resterà certo, secondo me, il più bel monumento del vescovo Antonelli.

Pure un monumento lascerà anche a Gubbio. Era già stato venduto al Comune il Seminario che dal 1954 era stato trasferito da via Cairoli nel Quartiere di San Martino e al vescovo Antonelli toccò costruire il nuovo complesso in via Perugina che insieme al Seminario dovesse accogliere la Casa del clero e il centro per i convegni pastorali diocesani.

6Negli anni di episcopato a Perugia, l’arcivescovo Antonelli ha particolarmente curato la promozione del ruolo dei laici nella Chiesa, attivando un sapiente itinerario di formazione per gli operatori pastorali e scuole di formazione all’impegno socio-politico.

7L’attenzione della Santa Sede all’azione pastorale del giovane arcivescovo ha fatto sì che Giovanni Paolo II lo scegliesse a Segretario generale della Conferenza dei vescovi italiani, un incarico prestigioso e di grande responsabilità per la Chiesa che è in Italia e che rimane incentrato nel terzo grande Convegno ecclesiale del novembre 1995 celebrato a Palermo sul tema: “Il Vangelo della Carità per una nuova società in Italia”. La ricchezza di quel convegno nazionale fu ripresa dalla Nota pastorale dell’Episcopato Italiano stesa da monsignor Antonelli: “Con il dono della carità dentro la storia”, in cui troviamo fortemente sottolineato che “proprio perché la verità cristiana è la verità dell’amore, essa viene trasmessa in modo credibile mediante il segno della carità vissuta tra gli uomini”. Ci prendemmo anche il tema del nostro Sinodo diocesano.

8Il 21 marzo del 2001, monsignor Antonelli fu nominato dal Papa arcivescovo di Firenze: in tanti eugubini l’accompagnammo all’ingresso in quella illustre Chiesa, godendo intimamente dell’onore della scelta che subito dopo il 21 ottobre 2003 fu completata con la porpora cardinalizia che gli permise di partecipare “direi anche attivamente” all’ultimo Conclave in cui fu eletto papa Benedetto XVI. Ma mentre Egli si dedicava con grande senso pastorale e con la sua nota bontà a rispondere ai problemi di quella Chiesa, il nuovo Papa lo vuole vicino a sé in Vaticano per affidargli un Dicastero importante della Santa Sede, il Pontificio consiglio per la Famiglia, dal 7 giugno 2008.

Gli Sbandieratori di Gubbio girano il mondo con le loro bandiere in occasione dei grandi avvenimenti internazionali. Il cardinale Antonelli si è messo subito in giro per il mondo a nome del Papa, con la sua attenta passione culturale e pastorale nei riguardi della Famiglia e della Vita.

Nel mese di settembre del 2008 partecipa a Ruzomberok in Slovacchia al XXIII Congresso internazionale della Famiglia promosso dalla locale Università Cattolica. Il 31 ottobre tiene la relazione “L’impegno della Chiesa per i diritti dei minori e della Famiglia” presso la Pontificia università salesiana nel LX anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

In novembre è in Messico per preparare l’incontro mondiale delle Famiglie. Il 17 dicembre è a Strasburgo, invitato dal Movimento per la Vita per il Premio Europeo per la Vita “Madre Teresa di Calcutta”.

Dal 14 al 18 Gennaio 2009 è di nuovo in Messico con la Delegazione del Pontificio consiglio per la Famiglia per celebrare il VI Incontro mondiale delle Famiglie che ha per tema “La Famiglia educatrice dei valori umani e cristiani”.

Ed è il 6 del corrente mese di febbraio a Praga per l’incontro promosso dalla Repubblica Ceca che ha la presidenza di turno dell’Unione Europea, trattando di Economia e politica a misura di famiglia, sottolineando che “è interesse pubblico promuovere politiche per le famiglie insieme alle famiglie, con interventi concreti sul lavoro, educazione e fisco”. Alla crisi demografica in atto che prospetta l’invecchiamento e il calo della popolazione con pesanti conseguenze economiche, sociali e culturali si accompagna quella che papa Benedetto ha chiamato emergenza educativa, cioè la mancata formazione al retto uso della libertà che a sua volta porta frutti amari di degrado etico e di disgregazione sociale. Il cardinale Antonelli ha auspicato “che con il semestre di presidenza della Repubblica Ceca si possa fare qualche passo avanti nella giusta direzione”.

Noi ci auguriamo che la preziosa opera del nostro carissimo cardinale Antonelli riesca a sollecitare e promuovere una politica amica della famiglia perché la famiglia diventi una priorità e venga riconosciuta come soggetto di cittadinanza con diritti e doveri propri.

L’opera del Cardinale presidente del Pontificio consiglio per la Famiglia tende a rimettere al centro dell’attenzione della Chiesa e della società la famiglia.

Mons. Pietro Bottaccioli

Vescovo emerito di Gubbio