In neanche cinquanta giorni dal lancio dell’iniziativa, sono già dieci le realtà del territorio diocesano che hanno chiesto una mano attraverso il progetto “Ripartiamo insieme! #ChiesaProssima a sostegno delle piccole attività economiche”.
Nei mesi di pandemia più difficili dal punto di vista socio-economico, la Diocesi di Gubbio aveva ricevuto tante richieste di aiuto, soprattutto attraverso la rete Caritas, da parte di chi non riusciva a reggere il colpo della perdita del lavoro, dei lunghi periodi di chiusura, di attività economiche in stato di asfissia per il calo o l’azzeramento della produzione. Con le riaperture di questi ultimi due o tre mesi, varie aziende a conduzione familiare e microimprese stanno faticando ad alzare di nuovo la saracinesca e a tornare alla normalità. Ci sono bollette e altri arretrati da saldare ma manca la liquidità per farlo, e allora botteghe, laboratori e negozi non riescono a ripartire come dovrebbero o potrebbero.
Ecco quindi che la Diocesi di Gubbio – a inizio giugno scorso – aveva lanciato un nuovo progetto di ascolto, accompagnamento e sostegno, sulla linea tracciata con gli interventi di #ChiesaProssima che – oltre un anno fa, a inizio pandemia – avevano supportato tantissime persone in cerca di aiuti concreti o anche solo di vicinanza e compagnia per arginare la solitudine e la disperazione.
“In circa un mese e mezzo – spiega il direttore della Caritas diocesana di Gubbio, Luca Uccellani – abbiamo ricevuto dieci richieste e deliberato l’erogazione di otto contributi nel corso delle prime tre riunioni della commissione tecnica incaricata di seguire questo progetto”.
Fra le piccole attività economiche del territorio che hanno beneficiato degli aiuti di “Ripartiamo insieme!”, tre sono del settore commercio, due del comparto artigianale, due di quello dei servizi e una del settore agricolo. Hanno ricevuto, in media, un contributo di circa 2.200 euro per far fronte alle necessità immediate della ripartenza e poter affrontare un periodo difficile e complesso come quello attuale.
“Due segnalazioni – aggiunge Uccellani – ci sono arrivate attraverso le parrocchie e una tramite un’associazione di categoria del comprensorio. Per noi è importante sottolineare questo aspetto: chiediamo a tutte le parrocchie e alle varie organizzazioni di categoria che operano sul territorio di aiutarci a individuare e intercettare situazioni di bisogno e di necessità, per contribuire al rilancio di queste piccole attività in difficoltà momentanea”.
Quello avviato dal progetto “Ripartiamo insieme!” è un percorso semplice e senza i tempi lunghi della burocrazia, grazie a un “fondo aperto” promosso dalla Diocesi eugubina che ha già stanziato una dotazione economica iniziale di 60 mila euro per i primi interventi destinati a piccoli imprenditori, commercianti, artigiani, agricoltori. Per ogni informazione, chiarimento e per accedere agli aiuti basta chiamare il numero telefonico unico di #ChiesaProssima, il cellulare 3357894562. Massima riservatezza e discrezione sono le “parole-chiave” che la Chiesa eugubina vuole sottolineare nel ribadire l’impostazione del progetto stesso.