Sacre rappresentazioni: tv coreana “studia” la Processione di Gubbio e la Turba di Cantiano

 

GUBBIO (12 aprile 2010) – Un’antica tradizione italiana che adesso suscita interesse e attenzione anche nel lontano Oriente. E’ quella delle sacre rappresentazioni pasquali, che ora – a quanto pare – potrebbero “approdare” persino in Corea del Sud.

I vertici del canale televisivo Cts, il Christian Television System, hanno deciso di realizzare la registrazione di alcune delle più note e popolari manifestazioni del periodo pasquale, per poter produrre servizi e approfondimenti da trasmettere proprio per il pubblico sudcoreano. Il network televisivo trasmette sia via satellite in quasi tutto il mondo, Europa compresa, sia via cavo in Corea, sia sul web in streaming.

«Nel nostro Paese non esistono manifestazioni come le sacre rappresentazioni italiane ed europee – spiega David Park, responsabile del settore produzione programmi di Cts – per questo vogliamo approfondire l’argomento, trasmettendo materiale realizzato in Italia. Potrebbe essere il primo passo per la realizzazione di iniziative simili anche in Corea del Sud, dove c’è grande interesse per eventi come questi, che legano insieme fede, tradizione e devozione popolare».

Fra le prime sacre rappresentazioni italiane di cui il Christian Television System ha chiesto materiale audiovisivo ci sono proprio le due principali manifestazioni pasquali che si svolgono nella diocesi eugubina: la Processione del Cristo Morto di Gubbio e la Turba di Cantiano. Così l’agenzia di servizi giornalistici e di produzioni radiotelevisive Press News – specializzata in particolare nei settori religioso, artistico e culturale – è stata incaricata dai coreani di produrre il materiale audiovisivo, corredato di tutta la documentazione scritta e multimediale necessaria per comprendere il significato e lo svolgimento delle rappresentazioni che si tramandano nel tempo, durante la Settimana Santa.

La notizia è circolata a margine del convegno nazionale sul tema “Sacre rappresentazioni. Arte, etica, Vangelo delle comunità”, che si è svolto nel fine settimana proprio a Gubbio e a Cantiano. Una iniziativa promossa dalla Diocesi di Gubbio e dall’associazione Europassione per l’Italia, con il patrocinio del Servizio nazionale per il Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana e del ministero per i Beni e le Attività culturali.

«Le sacre rappresentazioni – ha spiegato Ernesto Diaco, vice coordinatore del Progetto culturale della Conferenza episcopale italiana – sono una secolare e non superata testimonianza di come le manifestazioni religiose siano sempre collegate con il contesto socio-culturale, di cui assumono e allo stesso tempo influenzano sia gli aspetti specifici che le caratteristiche di fondo, rendendo visibile, oggi come ieri, che il Vangelo è fattore essenziale per la promozione di espressioni culturali pienamente umane, belle e affascinanti, e che la cultura vissuta è l’ambito attraverso il quale la Parola eterna risuona e si realizza nel tempo. Le sacre rappresentazioni evidenziano l’irruzione del sacro nella vita quotidiana e il suo permanere nell’humus più profondo; sono una grande narrazione e un’adorazione di popolo. Ci rappresentano, potremmo dire attraverso un’immagine, la fede con il volto della gente».

Diaco parla delle sacre rappresentazioni come di un’eredità preziosa, in cui si esprimono i dolori, le attese, le angosce e le gioie di un popolo che vive in una società in cui il messaggio cristiano sembra spesso confinato nell’irrilevanza.

«Un patrimonio innegabile di fede e di cultura – ha aggiunto durante i lavori del convegno – da accogliere con gratitudine, da valorizzare e da rinnovare con intelligenza. Anche qui scorre quella linfa vitale fatta di bellezza e di verità sull’uomo di cui ha bisogno la vita delle comunità cristiane così come la cultura del nostro Paese».