L’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della diocesi eugubina rilancia il messaggio inviato dalla Segreteria generale della Conferenza episcopale italiana in occasione della memoria liturgica di San Giuseppe, invitando tutti a chiedere l’intercessione dello sposo della Vergine Maria con la preghiera pubblicata qui…
Il messaggio dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro e dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei
La diffusione del Covid-19 è diventata subito emergenza sanitaria. I sacrifici di questi giorni sono in nome dei più fragili, che rischiano la vita: scelta sacrosanta, perché la persona umana è al centro della Dottrina sociale della Chiesa. Eppure, passata la bufera, è prevedibile immaginare che per molti nulla sarà come prima.
Nulla sarà come prima per le famiglie che hanno subito perdite umane.
Nulla sarà come prima per chi è stremato dai sacrifici in quanto operatore sanitario.
Nulla sarà come prima anche per il mondo economico, che ha prima rallentato e poi ha visto fermarsi la propria attività.
Nulla sarà come prima per i tanti settori che sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani.
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, comprendiamo il serio rischio che grava su molti lavoratori e molte lavoratrici. Veniamo da anni difficili (la crisi economica del 2008) e ora ci rendiamo conto che l’impatto di questo periodo sul lavoro può rischiare di essere una nuova «carneficina» sociale.
È questo allora il tempo della condivisione.
Ce ne siamo concretamente accorti: la chiusura di molte attività lavorative e l’obbligo di restare a casa ci ha fatto comprendere come il lavoro non è solo un modo per guadagnare. C’è di mezzo la vocazione di ciascuno.
Il lavoro è un antidoto alla rassegnazione, all’inutilità, allo scoraggiamento e alla depressione.
Raccogliendo l’invito della Chiesa Italiana, vorremmo che partisse anche dalla nostra diocesi un percorso di attenzione e cura pastorale, che abbia inizio proprio nel periodo di «quarantena sociale» e sia poi più concreto nel momento delicato della ripresa. Un percorso che inizia oggi da quanto di più importante possiamo fare e da quanto di più prezioso possiamo offrire: la preghiera. Un percorso che continuerà con altri incontri e iniziative, a partire dalla festa di San Giuseppe Lavoratore, il prossimo primo maggio, che sarà l’occasione per tornare, insieme, a pregare e riflettere sul lavoro.