È un omaggio all’arte e alla spiritualità del territorio eugubino la mostra “Sulla via di Francesco”, dedicata agli acquerelli del pittore Luigi Falasconi. L’esposizione è ospitata al Museo diocesano di Gubbio, in via Federico da Montefeltro, e sarà aperta al pubblico dal 22 dicembre 2024 al 12 gennaio 2025.
L’acquerello per narrare paesaggi e spiritualità
La mostra rappresenta un tributo alla sensibilità artistica di Luigi Falasconi, il quale ha saputo cogliere, attraverso l’uso delicato degli acquerelli, l’essenza paesaggistica e spirituale di una delle vie più significative di ispirazione francescana. I suoi dipinti esaltano non solo la bellezza del territorio, ma anche il profondo legame con la figura di san Francesco e il cammino che richiama pellegrini e visitatori.
L’inaugurazione della mostra è prevista per il 22 dicembre alle ore 16, un’occasione per riscoprire, attraverso l’arte, l’intreccio tra fede, storia e natura che caratterizza questo itinerario francescano.
I promotori dell’esposizione artistica
L’iniziativa è promossa dal Museo diocesano di Gubbio con il sostegno di enti e realtà locali come il Comune di Gubbio, la Banca di Anghiari e Stia e la Chiesa Eugubina. L’evento si inserisce anche nel più ampio contesto del programma della rassegna “Natale tra Umbria e Toscana” e del progetto “Cammini di Francesco in Toscana”, sottolineando l’importanza della cultura e dell’arte come strumenti di valorizzazione del territorio e della sua storia.
Una mostra che invita alla contemplazione, alla riflessione e alla scoperta della via di Francesco, attraverso lo sguardo poetico di un artista innamorato della propria terra.
Falasconi: il profilo da sportivo
Luigi Falasconi (Sansepolcro, 1948-2024) è stata una persona caleidoscopica e istrionica. Insegnante di educazione fisica, è ricordato da molti proprio per il profilo sportivo e come campione di calcio. Giocando con il Gubbio, si era messo in luce come un autentico fuoriclasse anche nel 1970 nell’ultima amichevole della Nazionale, prima dell’avventura messicana. Proprio Falasconi, marcato da Rosato, aveva segnato il gol del momentaneo vantaggio anche se poi gli Azzurri finirono per vincere 10 a 1. Era stato anche direttore sportivo sia del Sansepolcro che dell’Arezzo Calcio. Come allenatore aveva avuto anche avventure all’estero, con squadre giovanili in Uzbekistan e, nel 2011, in Thailandia. Aveva convinto Francesco Graziani ad Arezzo a scommettere su Serse Cosmi.
Dal calcio alla fotografia e all’arte
Nell’ultima parte della sua vita si era messo in luce sia come fotografo, autore di reportage di viaggio in giro per il mondo dove si era reso protagonista anche di iniziative umanitarie, sia come pittore. Nella mostra “Sulla via di Francesco” al Museo diocesano a Gubbio, il pubblico potrà ammirare uno straordinario numero di suoi acquerelli, tecnica pittorica da lui prediletta, che documentano l’intero cammino che da La Verna si snoda fino ad Assisi.
Dal Santuario delle stimmate alla Città Serafica
Molte le opere dedicate al santuario dove san Francesco fu stigmatizzato ma tante anche quelle del territorio della Valtiberina Toscana. Documentati poi tutti gli eremi, le chiese e le tappe che contrassegnano il cammino fino ad Assisi. Tanti, per esempio, gli scorci del territorio umbro di Citerna, Città di Castello, Gubbio e Valfabbrica. Si scopre che questo cammino è costellato di prospettive che i pellegrini conoscono bene: chiese, cappelle, ostelli, accoglienze. Sarà forse perché la mano dell’artista ha reso leggera la visione del tragitto che Francesco ha fatto, ma le opere ci restituiscono un cammino unitario serafico e pacifico.
Questo itinerario per immagini è confluito, illustrandolo, nel volume “La via di Francesco” (Primiceri Editore, 2024) con i testi di Antonello Menne, un pellegrino che ha vissuto in maniera intensa questa esperienza e che Falasconi aveva avuto modo di incontrare nel corso del suo cammino. La mostra è stata esposta per la prima volta tra maggio e settembre 2023 al santuario de La Verna e poi nel Palazzo comunale di Citerna. Nel 2024, dopo la scomparsa dell’autore, la mostra ha ripreso il suo cammino ed è stata esposta nel chiostro del convento di Montecasale, sopra Sansepolcro, e nella sede della Confraternita dell’Olivo, nel centro storico di Città di Castello.