Coronavirus: tutte le indicazioni della Chiesa eugubina per i fedeli

Coronavirus e celebrazioni liturgiche

Anche la Chiesa eugubina si adegua alle disposizioni previste dall’ultimo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contenimento del contagio da “Coronavirus” (Covid-19) e contribuire a evitare il sovraccarico del sistema sanitario. Sul territorio della Diocesi di Gubbio vengono così recepite le indicazioni diffuse questa mattina sia dalla Conferenza episcopale umbria (Ceu) sia dalla Conferenza episcopale italiana (Cei).

Nello specifico, fino al 15 marzo, in diocesi sono sospese tutte le attività pastorali che possano in qualche modo favorire una eventuale diffusione del virus, cioè la catechesi nelle parrocchie e unità pastorali, altri incontri e riunioni di fedeli, le benedizioni pasquali e la raccolta cibo per le missioni prevista per il fine settimana. Sono invece confermate le celebrazioni liturgiche parrocchiali (feriali e festive), i turni dell’adorazione eucaristica nelle chiese diocesane, le stazioni quaresimali infrasettimanali e domenicali. 

Confermata nella Basilica di Sant’Ubaldo anche la celebrazione di domenica 8 marzo, alle ore 11, per l’828° anniversario della Canonizzazione del patrono di Gubbio. Questa solenne liturgia sarà trasmessa in diretta da Trg e sui social media della Chiesa eugubina. Prima della messa delle ore 11, si svolgerà regolarmente la processione dalla cattedrale alla basilica di Sant’Ubaldo, con soste di preghiera presso le tre “capelucce”. La partenza è prevista per le ore 9. 

 

Coronavirus: le indicazioni della Conferenza episcopale umbra

La fede cristiana si pone al servizio della vita e quindi anche della salute e le nostre co­mu­­nità abitano un territorio di cui devono rispettare l’organizzazione. Verso le istituzioni pubbliche e politiche la Chiesa vuole essere leale e onesta collaboratrice, assumendo in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus.

In ottemperanza al Decreto emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 4 marzo u.s., volto ad assumere le necessarie misure prudenziali per contrastare il diffon­der­si del virus COVID-19, i Vescovi della Regione Ecclesiastica Umbra forniscono le se­guenti indicazioni per l’attività pastorale su tutto il territorio, valide fino alla terza domenica di Quaresima, 15 marzo p.v.:

  1. Si continui la celebrazione abituale della Santa Messa, sia nei giorni feriali che festi­vi, come gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima (es.Via Crucisall’aperto), avendo cura che i partecipanti possano osservare tra loro la di­stan­za di precauzione igienica.
  2. Nella celebrazione eucaristica si ometta lo scambio del segno della pace e la comu­nione venga distribuita unicamente sulle mani del fedele.
  3. È bene che le acquasantiere non contengano acqua.
  4. Si sospendano gli incontri di catechesi per i fanciulli, le attività di oratorio, di gruppi e movimenti, così come gli altri eventi che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
  5. Si sospenda la visita alle famiglie con la benedizione delle case.
  6. Per la celebrazione dei funerali: alla Messa esequiale siano presenti soltanto gli stretti famigliari, sempre a distanza di precauzione igienica. A tempo opportuno, potrà es­se­re celebrata in parrocchia una Messa di suffragio con la partecipazione dell’intera comunità.
  7. È possibile la celebrazione del sacramento della Penitenza nella forma individuale con le dovute attenzioni.
  8. In questo periodo di tempo, negli orari e nelle modalità ritenute più opportune, si espon­ga nelle chiese il SS.mo Sacramento per la preghiera personale di intercessione e supplica, garantendo una presenza e una vigilanza costante.

La situazione che si è venuta a creare ci conduce a una esperienza particolare di “di­giuno”, privandoci dei momenti di preghiera e di incontro comunitario che accompa­gna­no il cammino quotidiano del credente, specialmente in questo tempo di Quaresima. Ciò tuttavia offre l’occasione di coltivare la preghiera personale e in famiglia e di dedi­care un congruo tempo all’ascolto e alla meditazione della Parola di Dio, affinché questi giorni che siamo chiamati a vivere diventino per tutti un momento di grazia che rinnova la vita cristiana e ottiene la benedizione di Dio a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; a tutti gli operatori sanitari e al loro gene­roso servizio; a quanti affrontano le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavo­ra­tivo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica.

 

Coronavirus: la posizione della Conferenza episcopale italiana

È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.

Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe.

Il nuovo decreto, inoltre, stabilisce – per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile – la “sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b). Tra le misure di prevenzione, si evidenzia, in particolare, l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 2, b).

Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima.

Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica.