Memoria futura: Cantiano, radici e semi di comunità

Il progetto Memoria futura: Cantiano, radici e semi di comunità nasce come una profonda risposta alla fragilità del territorio, colpito dal trauma collettivo dell’alluvione del settembre 2022 e con il rischio di un progressivo spopolamento. Questo non è solo un intervento di recupero, ma un percorso urgente di rigenerazione sociale e culturale, mirato a contrastare l’isolamento e la perdita del senso di appartenenza che toccano i piccoli centri dell’entroterra marchigiano e umbro.

Il cuore del progetto è la coesione sociale, intesa come vera strategia di rinascita per Cantiano. Il tono della comunicazione è umano, empatico e centrato sulle storie di vita. Attraverso una metodologia di ascolto e narrazione, l’iniziativa si propone di ricostruire i legami comunitari e stimolare il protagonismo civico.

Il processo è ampio e intergenerazionale, coinvolgendo direttamente i cittadini, con particolare attenzione a giovani e anziani. Si parte da atti simbolici, come il restauro di tre antiche pergamene danneggiate dall’alluvione, per attivare laboratori di narrazione collettiva, passeggiate partecipative e workshop di immaginazione urbana, accompagnando anche i lavori di recupero di luoghi come la chiesa di San Nicolò e la Collegiata di San Giovanni Battista.

L’obiettivo generale è trasformare la memoria del trauma in un’occasione di rinascita, rafforzando la resilienza comunitaria e offrendo ai cittadini la possibilità di immaginare collettivamente il futuro di Cantiano, generando un impatto duraturo sulla comunità. Il percorso mira a creare un modello replicabile di rigenerazione per altre aree interne italiane. Memoria futura è un progetto della Diocesi di Gubbio, in collaborazione con l’associazione culturale “La Medusa”, la cooperativa sociale “Il Sicomoro” e il sostegno del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo.