La Pasqua della Chiesa eugubina con lo sguardo verso la normalità

La Croce delle Stazioni quaresimali

È un lento ma graduale ritorno alla normalità – pur nella stretta osservanza di tutte le prescrizioni anti-Covid – quello che la Chiesa eugubina propone alle parrocchie della diocesi per la Settimana Santa. Tenendo ben presenti la nota della Congregazione vaticana per il Culto divino e i Sacramenti del 17 febbraio scorso e gli orientamenti della Conferenza episcopale italiana dei giorni seguenti, il vescovo di Gubbio mons. Luciano Paolucci Bedini invita i fedeli a vivere i riti pasquali nella propria comunità, nel rispetto rigoroso e ben organizzato delle norme anti pandemia.

“Ai nostri fratelli e sorelle più fragili, invece – spiega il vescovo Luciano – va consigliato ancora di non esporsi al rischio del contagio favorendo la loro partecipazione alle celebrazioni presiedute dal Santo Padre e trasmesse attraverso i mezzi della comunicazione sociale. A tal proposito, in ossequio anche alle indicazioni Cei, non ritengo necessario predisporre ulteriori trasmissioni via social media o via televisione/radio delle nostre celebrazioni locali, neanche quelle del Vescovo, in modo da distinguere il tempo dell’emergenza che abbiamo vissuto lo scorso anno e quello attuale”.

Le celebrazioni della Settimana Santa

Proprio per adeguare la partecipazione alle celebrazioni nel rispetto delle prescrizioni anti contagio, la Chiesa eugubina ha messo a punto una serie di indicazioni per parroci e fedeli. Nella Domenica delle Palme, i ramoscelli di ulivo non si possono distribuire, ma solo portare da casa, oppure disporre già sulle sedute e la loro benedizione dovrà avvenire con le persone ferme ai loro posti. 

Per quanto riguarda i riti della Settimana Santa, la partecipazione a tutte le celebrazioni presiedute dal Vescovo in Cattedrale va prenotata attraverso un modulo apposito pubblicato sul sito web diocesano, all’indirizzo www.diocesigubbio.it/prenotazioni-settimana-santa

Il Mercoledì Santo, alle ore 17, in Cattedrale sarà celebrata la messa crismale e il Giovedì alle ore 18,30 la messa “nella cena del Signore”, seguita dall’adorazione eucaristica fino alle ore 21,45. Nella celebrazione presieduta da mons. Paolucci Bedini e nelle messe parrocchiali non si fa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione il Santissimo Sacramento può essere esposto per favorire un tempo di adorazione. Nel rispetto delle norme per la pandemia e del coprifuoco vigente, la diocesi eugubina raccomanda di evitare lo spostamento tra le chiese (le cosiddette “visite ai sepolcri”) ma invita i fedeli a soffermarsi in preghiera solo nella propria parrocchia. 

Tornando in Cattedrale per il Venerdì Santo, la celebrazione della Passione del Signore officiata dal Vescovo è fissata per le ore 15,30. Mons. Paolucci Bedini ha chiesto a tutti i sacerdoti di inserire nell’azione liturgica celebrata nelle parrocchie un’intenzione di preghiera per tutti coloro che soffrono le conseguenze dell’attuale pandemia. L’atto di adorazione della Croce con il bacio può essere fatto solo dal presidente della celebrazione e non sono permesse processioni, via crucis e ogni altra tradizione della pietà popolare che preveda il coinvolgimento del popolo. 

Cambia e si adatta ai tempi anche la Veglia pasquale del Sabato Santo che il vescovo Luciano raccomanda di celebrare in tutte le sue parti. L’orario raccomandato per un dignitoso svolgimento e il rispetto del coprifuoco è quello delle 19,30, che è l’ora fissata anche per la celebrazione in Cattedrale. Per la Domenica di Pasqua, nelle parrocchie potranno essere aggiunte una o più celebrazioni durante la giornata, per favorire una serena partecipazione di tutti i fedeli.

La benedizione delle famiglie

Infine, le indicazioni per la visita e la benedizione delle famiglie. “Si era pensato di poterla rinviare a dopo Pasqua, credendo di poterla vivere in tutta sicurezza – spiega il vescovo Luciano –, ma vista la ancor grave situazione della pandemia che stiamo attraversando, non sarà possibile. Con spirito di responsabilità e paziente partecipazione alla prudenza che ci è richiesta, possiamo immaginare sia possibile nei mesi successivi”.